Roma, le case Ater a Casal Monastero tra rifiuti, degrado e auto di lusso: il paradosso delle case popolari (VIDEO)

discarica abusiva Casal Monastero

Rifiuti di tutti i tipi, divani abbandonati, materassi sfondati e frigoriferi rotti. Ma appena più in là, nel parcheggio condominiale, una Porsche SUV luccica al sole, tra utilitarie e scooter di persone che arrivano a malapena a fine mese. È questo il contrasto che fotografa meglio la realtà di Casal Monastero, nella zona est di Roma, dove i 40 alloggi ATER di via San Giovanni Reatino sono ormai diventati il simbolo del degrado urbano e dell’abbandono istituzionale.

Le case popolari costruite appena dieci anni fa con tutti i criteri per essere davvero delle belle abitazioni, quasi da fare invidia a chi deve affrontare 30 anni di mutuo per avere un tetto sulla testa, oggi assomigliano più a una bidonville che a un complesso residenziale. “Adesso le case popolari ospitano pure una discarica abusiva, con tanto di macchine devastate e pneumatici che stanno lì da tempo infinito. Chi è regolare e paga affitto e bollette si ritrova in mezzo alla sporcizia come gli irregolari”, sbotta un residente. “E nel parcheggio, a pochi metri dai rifiuti, trovi pure macchine da 120 mila euro. È una presa in giro”.

Case Ater Casal Monastero, la denuncia: “Ridotte a una bidonville”

Gli inquilini denunciano una quotidianità fatta di citofoni diveltiportoni rottirifiuti ovunque e schiamazzi notturni. “È come vivere in una zona di guerra”, racconta un inquilino. Nel fine settimana, la situazione precipita. “Tra fiumi di alcol, musica a tutto volume e risse, qui non si dorme più. Non è razzismo – aggiunge un residente – ma mancanza di rispetto delle regole. Gli stranieri onesti ci sono, ma molti non rispettano nulla. Mi dicono che il 60% degli alloggi sia stato assegnato a extracomunitari, e lo vedi ogni giorno dal via vai. Noi chiediamo solo che ci siano regole uguali per tutti”.

Negli ultimi mesi si sono registrati blitz per scoprire allacci abusivi di acqua, luce e gas, ma la situazione non è cambiata. “Nulla è migliorato, nessuno vigila davvero”, raccontano i residenti. Il cortile condominiale è invaso da rifiuti ingombranti, elettrodomestici rotti e vecchi mobili, una discarica abusiva a cielo aperto che nessuno bonifica. A fare da cornice, nel parcheggio, auto di lusso parcheggiate accanto a utilitarie malandate: SUV da oltre 120 mila euro, “quasi il prezzo di una casa”, commentano gli abitanti. “Come si fa ad abitare in un alloggio popolare e girare con queste macchine? Possibile che nessuno faccia mai controlli incrociati?”.

La storia degli alloggi Ater di Casal Monastero

La rabbia dei residenti ha origini antiche. Tra il 2015 e il 2016, ci furono mobilitazioni e proteste locali perché decine di alloggi ATER risultavano completati ma non assegnati, mentre migliaia di famiglie restavano in lista d’attesa. Sindacati e associazioni denunciarono casi di immobili occupati o lasciati vuoti. Secondo una segnalazione della USB, “a Casal Monastero 40 case popolari nuove sono vuote da 4 anni”, mentre l’ATER spendeva “1.500 euro al giorno per la vigilanza su immobili nuovi mai utilizzati”. Una ferita aperta che oggi brucia ancora di più, guardando allo stato in cui versa il complesso.

Le denunce corrono anche sui social. “Pago la Tari e mi ritrovo i rifiuti sotto casa da nove giorni”, scrive un utente su Facebook, allegando foto dei cassonetti stracolmi. “Vivo alle case popolari, pago tutto regolarmente. Perché devo convivere con topi, puzza e vetri rotti?”, domanda un altro. Un residente, nel gruppo di quartiere, sintetizza il malessere generale: “Siamo stanchi di promesse. Ci sentiamo abbandonati dal Comune e dall’Ater. Qui la legalità è un optional”. “Vogliamo solo vivere in modo dignitoso. Non chiediamo privilegi – spiegano gli abitanti – ma rispetto delle regole e controlli veri. Perché se il degrado diventa la norma, allora Roma ha davvero smesso di essere una capitale”.