Roma, le ciclabili scontentano i cittadini, ma i cantieri aumentano: la Regione stanzia altri 9,9 milioni per 4 nuove piste, ecco dove
Roma, le quindici nuove ciclabili in corso di realizzazione scontentato cittadini e politici, il caso di via Guido Reni ha appena finito di campeggiare sui titoli dei giornali, eppure la Regione Lazio ha appena approvato un nuovo pacchetto da 9,9 milioni di euro di fondi destinato alla realizzazione di ulteriori quattro nuove piste ciclabili per Roma (per maggiori info sui cantieri già in corso, leggi l’ultimo paragrafo di questo articolo). Il provvedimento, contenuto nella delibera regionale n. 64 del 23 ottobre 2025, assegna i fondi sempre alla società Astral S.p.A., l’azienda regionale strade, che già da fine 2023 – grazie a un’accordo straordinario tra il sindaco Gualtieri e il governatore Rocca – ha assunto proprio il compito di costruire piste ciclabili nella Capitale.
I cantieri interesseranno zone diverse della Capitale
Ma dove nasceranno le quattro nuove ciclabili appena finanziate dalla Regione Lazio? Parco di Monte Mario, per un percorso ciclopedonale da 3 milioni di euro. Via Lemonia – Via di Capannelle, a sud-est della città, con un investimento di 1,5 milioni. Borghesiana – Metro C, per collegare le periferie al trasporto pubblico, con 3 milioni. Viale Kennedy – Istituto Zooprofilattico di Ciampino, tratto da 2,5 milioni. Le opere saranno completate tra il 2026 e il 2028, secondo un piano di spesa progressivo che prevede stanziamenti annuali fino a oltre 4,2 milioni di euro nell’ultimo anno.
La promessa: più aria pulita, meno traffico
La Regione Lazio motiva il progetto delle quattro ciclabili con la necessità di ridurre l’inquinamento atmosferico. In particolare il superamento dei limiti di PM10 e biossido di azoto (NO₂) registrati in diverse aree di Roma. L’obiettivo dichiarato è quello di incentivare spostamenti brevi e non inquinanti. In linea con gli impegni presi con il Ministero dell’Ambiente attraverso l’Accordo integrativo del giugno 2024, che ha garantito alla Regione un finanziamento complessivo di 25 milioni di euro. Di questi, 10 milioni sono stati destinati proprio alla “mobilità ciclo-pedonale” nell’area romana.
Ma i residenti si ribellano: “Ci tolgono parcheggi e non ci ascoltano”
Mentre la Regione e il Comune di Roma parlano in sostanza di “svolta verde”, una parte consistente dei cittadini romani però continua a vivere la nascita delle ciclabili come un’imposizione calata dall’alto. Nelle ultime settimane, diversi comitati di quartiere – come anzidetto – sono scesi in piazza per protestare contro nuovi cantieri. Cantieri che, a loro dire, sottraggono preziosi spazi di sosta in strade già congestionate.
Il caso più noto e recente è quello di via Guido Reni, nel quartiere Flaminio, dove la trasformazione di un’arteria storica in pista ciclabile ha suscitato una rivolta dei residenti. Cartelli, assemblee, e anche ricorsi legali hanno accompagnato un progetto ritenuto da molti “irrazionale” perché riduce i parcheggi senza offrire soluzioni alternative. Le critiche non si fermano alla base. Alcuni consiglieri comunali hanno espresso solidarietà ai cittadini, chiedendo che Roma avvii un vero confronto pubblico prima di approvare i nuovi tracciati. Alla fine, il progetto di via Reni è stato modificato, come dichiarato pubblicamente dall’assessore capitolino alla Mobilità Patanè.
Astral in prima linea: dal manto stradale alle ciclabili
Ma il nuovo piano appena varato dalla Regione Lazio segna un ulteriore passaggio cruciale non solo per la mobilità ‘green’, ma anche per Astral, la società regionale che tradizionalmente si occupava solo di manutenzione e gestione delle strade. La società regionale, da fine 2023, è stata incaricata anche della realizzazione di piste ciclabili, a cominciare dal GRAB, il grande raccordo anulare per le bici voluto dall’ex sindaca Raggi.
Un cambiamento, quello di Astral, che ha diviso la politica: c’è chi lo considera un modo per snellire le procedure e garantire tempi certi, ma anche chi teme che la centralizzazione nelle mani di Astral rischia di ridurre il controllo democratico sui progetti locali.
15 ciclabili più quattro: ecco il progetto di Comune di Roma e Regione Lazio
Tra le infrastrutture per le due ruote più discusse figura per l’appunto proprio il GRAB – Grande Raccordo Anulare delle Bici. La maxi-ciclabile circolare lunga 45 chilometri – in corso di realizzazione – che dovrebbe connettere parchi, quartieri e monumenti. Un progetto ambizioso, ma che molti cittadini considerano un “frutto avvelenato” di quell’accordo del 2023 tra Campidoglio e Pisana, perché nato senza un dialogo effettivo con chi vive i territori attraversati dal tracciato.
Nel dettaglio, il programma del 2023 sottoscritto da Gualtieri e Rocca prevede 15 nuovi tracciati ciclabili distribuiti in diverse aree della città, collegati ai principali nodi del trasporto pubblico e ai poli universitari. Tra i percorsi finanziati figurano il collegamento tra viale Città d’Europa e viale America, l’itinerario Eur Laurentina–Tre Fontane, il tracciato Colombo–ponte Spizzichino lungo la Circonvallazione Ostiense, la dorsale via La Spezia–via L’Aquila, nonché il viadotto dei Presidenti, la ciclabile del lungomare Vespucci a Ostia e l’asse Magliana–Tevere–Villa Bonelli.
A questi si aggiungono i tratti previsti dal DM 344/2020, come via De Coubertin–via Gaudini–viale Pilsudski, viale XXI Aprile–viale delle Province, via Giustiniano Imperatore, viale Tirreno e il circuito dell’Eur tra viale Egeo, Oceano Pacifico e Oceano Atlantico.
Due ulteriori interventi sono connessi al Giubileo 2025
Infine, l’accordo tra Comune di Roma e Regione Lazio riguarda anche la Ciclabile Turistica Tirrenica Roma–Fiumicino, finanziata con 9,3 milioni di euro; il GRAB – Grande Raccordo Anulare delle Bici, sostenuto da un investimento di 15,4 milioni di euro, che diverrà una delle principali dorsali ciclabili turistiche della capitale.
Alla fine della fiera, il problema del GRAB e delle nuove piste ciclabili in corso di realizzazione a Roma, in soldoni, è solo uno: le nuove piste ciclabili nel cuore dei quartieri residenziali di Roma hanno davvero senso o rischiano di diventare solo un incubo per i romani se i progetti non vengono adeguatamente e preventivamente condivisi con i residenti che con le ciclabili dovranno convivere?