Roma, le strade del Termovalorizzatore invase di rifiuti: è emergenza tra Ardea, Albano, Santa Palomba e IX Municipio

E’ ancora emergenza rifiuti a Roma. Tra Santa Palomba, Ardea, Pomezia, Albano e il IX Municipio della Capitale, si moltiplicano le discariche abusive lungo le arterie consolari, trasformando l’intero quadrante in una pattumiera a cielo aperto. In un contesto già provato da infrastrutture carenti e scarsa manutenzione, la presenza diffusa di rifiuti ingombranti, elettrodomestici, pneumatici, vernici e calcinacci accresce anche il rischio incendi, aggravato dalle alte temperature estive.
Porta sud della Capitale, paesaggi devastati tra degrado e incuria
I cittadini parlano chiaro, le strade provinciali e regionali che collegano Roma al litorale e ai Castelli Romani sono diventate veri e propri corridoi del degrado. Via dei Rutuli, nel tratto tra Ardea e Aprilia, è uno dei luoghi simbolo di questo scempio con cumuli di rifiuti abbandonati quotidianamente ai margini della carreggiata, in un mix letale per ambiente, salute pubblica e sicurezza stradale.

Non va meglio su via di Valle Caia e via Cancelliera, due snodi cruciali tra via Laurentina e Santa Palomba, dove la situazione appare fuori controllo. In pieno IX Municipio, nell’area che dovrebbe ospitare il futuro termovalorizzatore voluto dal sindaco Gualtieri, regna l’abbandono istituzionale. I residenti denunciano la presenza costante di rifiuti, carcasse di veicoli e mobili lasciati accatastati, in un contesto dove mancano sia la prevenzione che le sanzioni.
Dalla Pescarella alla Pontina Vecchia, il degrado è endemico
L’asse che collega via della Pescarella, via Ardeatina e via Pontina Vecchia non è da meno. Si tratta di strade ad alto scorrimento, frequentate ogni giorno da pendolari, lavoratori e turisti diretti verso il litorale o l’entroterra. Qui, il paesaggio è compromesso da scarichi abusivi in ogni punto d’ombra, spesso nascosti dietro cespugli o vecchi cantieri abbandonati. “È diventata una giungla di rifiuti e buche”, raccontano alcuni automobilisti che percorrono quotidianamente queste strade. “Si rischia un incidente ogni volta che si è costretti a zigzagare tra discariche improvvisate e voragini nell’asfalto”.
Le strade del Termovalizzatore invase di rifiuti
Mentre il Campidoglio scommette sul termovalorizzatore di Santa Palomba come soluzione moderna per la gestione dei rifiuti, le strade circostanti sembrano dimenticate. Il degrado attuale smentisce ogni promessa di svolta: la raccolta è inesistente, le bonifiche assenti, e i controlli troppo deboli per disincentivare i comportamenti illegali. Parliamo di arterie che si trovano a ridosso della futura sede del dell’impianto che secondo il Campidoglio avrebbe dovuto contribuire a ridurre drasticamente l’abbandono dei rifiuti e migliorare la gestione dei materiali ingombranti. Ma la realtà racconta tutt’altro. la situazione non solo non migliora, ma peggiora visibilmente, tra incuria istituzionale e impunità per chi inquina.
Videosorveglianza inefficace, zozzoni indisturbati
Nonostante l’installazione di telecamere in alcune zone e le sporadiche campagne di sensibilizzazione, la realtà è che chi scarica rifiuti abusivamente lo fa con la certezza dell’impunità. Gli “zozzoni”, come li chiamano i residenti, agiscono indisturbati, spesso nelle ore notturne, scaricando tonnellate di immondizia in pochi minuti. La totale assenza di presidi fissi, pattugliamenti o sanzioni reali vanifica ogni tentativo di contrasto. Anzi, l’immobilismo istituzionale rischia di alimentare ulteriormente l’illegalità, creando un effetto emulativo in cui ognuno si sente legittimato a scaricare dove vuole.
Un’emergenza non solo ambientale, ma culturale
La questione non riguarda soltanto l’ambiente, ma anche la tenuta sociale e culturale del territorio. Il degrado sistemico lungo le consolari che collegano Roma a Castelli, litorale e hinterland è il simbolo di un fallimento multiplo: gestionale, politico, ma anche civico. Se Roma intende davvero intraprendere un percorso di modernizzazione nella gestione dei rifiuti, non può più permettersi di ignorare Roma Sud. Lasciare intere aree periferiche in queste condizioni significa condannarle al degrado e negare ai cittadini il diritto a vivibilità e sicurezza.
Un fallimento annunciato
Nonostante l’intensificarsi delle campagne di sensibilizzazione e la presenza di sistemi di videosorveglianza in alcune zone, gli zozzoni continuano ad agire indisturbati, trasformando interi tratti di consolari in discariche permanenti, con conseguenze devastanti per il paesaggio, la salute e l’economia locale.














