Roma lido, ancora un guasto. Navette strapiene e pendolari inferociti

Ancora un guasto sulla Roma Lido. Classificata come una delle peggiori, se non la peggiore tratta ferroviaria urbana in Italia. I convogli si erano fermati l’ultima volta appena una settimana fa, venerdì 3 dicembre. E questa mattina l’episodio si è ripetuto. Niente treni da Lido Centro, Stella Polare e Colombo fino a Magliana. E viceversa. Il caos è esploso alle 06.30 di mattina, con l’Atac che ha messo in campo le navette sostitutive. Ovviamente prese d’assalto, con capienze non paragonabili a quelle di un treno. In più, la via Ostiense si è presto ingolfata. A causa di chi è stato costretto suo malgrado a prendere la macchina per recarsi al lavoro. Ancora non sono note le cause del disservizio, e sempre Atac sul sito ufficiale parla genericamente di guasto tecnico. Ma l’inconveniente potrebbe essere stato determinato dalla caduta di una parte della linea elettrica, in prossimità di Acilia. Con un convoglio che avrebbe preso addirittura fuoco. Anche questa, sarebbe una scena già vista su questa linea disgraziata. Alla quale le amministrazioni devono mettere subito mano. Per rispetto delle migliaia di pendolari che ogni giorno devono farsi il segno della croce sperando di arrivare puntuali sul posto di lavoro.

La Roma Lido terra di nessuno

La Roma Lido continua ad essere terra di nessuno. Una ferrovia che in parte dipende dalla Regione, per la linea e le infrastrutture. E in parte da Atac e dal Campidoglio. Per l’esercizio e i treni. Una situazione assurda, che nel tempo si è rivelata fallimentare. Con ritardi nelle manutenzioni dei rotabili, ridotti appena a quattro in servizio. E con infrastrutture e stazioni vecchie e e fatiscenti. Adesso però il Comune ha deciso di cedere tutta la tratta alla Regione. Giusto o sbagliato che sia, spetta a Zingaretti e alla sua giunta trovare i rimedi. E ad Astral, la società regionale preposta, l’obbligo di intervenire. Da via Cristoforo Colombo hanno fatto sapere che due convogli in manutenzione sarebbero pronti a rientrare in servizio. E che altri verranno rimessi a norma nei prossimi mesi. Intanto però tutta la linea cade a pezzi. E servirebbero risorse e interventi strutturali urgenti. Per evitare ulteriori blocchi e disservizi. Dei quali la gente incolpevole non ne può davvero più.