Roma, lite in famiglia finisce nel sangue: 36enne aggredisce il fratello a colpi di scopa, poi tenta di strangolarlo

Una “semplice” lite tra fratelli all’interno di un’autorimessa è degenerata in un episodio di violenza incredibile, che ha rischiato di trasformarsi in tragedia. A Roma, in via Casilina, nel quartiere Alessandrino, un trentaseienne ha aggredito il fratello minore con una raffica di pugni, colpendolo poi con un bastone e tentando infine di strangolarlo. Il tutto per una discussione sulla gestione del garage di famiglia. La vittima è riuscita a fuggire, ma è crollata a terra pochi metri dopo, priva di sensi. È stato un passante a dare l’allarme. L’aggressore, rintracciato in serata ancora con l’arma in mano, è stato sottoposto a fermo per lesioni personali aggravate.
Pugni e bastonate durante la lite
Quattro anni di differenza e un’autorità che l’uomo si era auto-attribuito: il fratello maggiore, convinto di poter comandare all’interno dell’attività di famiglia, ha imposto la sua “legge” con i pugni. Tutto è partito da una discussione nel garage che i due gestiscono da anni insieme e della quale pretendeva di avere anche la “leadership” nell’amministrazione.

Ma alle parole, il “maggiore di casa” ha presto sostituito la violenza: prima una serie di pugni in pieno volto, poi le bastonate con il manico di una scopa, fino al tentativo di strangolare il fratello. Solo un attimo di lucidità della vittima gli ha permesso di liberarsi e di correre via.
Fratello minore salvato da un passante
La fuga disperata è durata pochi metri: l’uomo, ormai allo stremo, è svenuto su via Casilina. Fortunatamente, un cittadino ha notato il corpo a terra e ha subito chiamato i soccorsi. In pochi minuti, è arrivata un’ambulanza e una pattuglia della Polizia.
Ricoverato in ospedale e ancora sotto shock, il fratello più giovane ha raccontato tutto agli agenti. La loro prima mossa è stata tornare sul luogo dell’aggressione.
Fratello maggiore fermato con il manico di scopa
Nel garage, in tarda serata, i poliziotti hanno trovato il fratello maggiore. Era ancora lì, con il manico di scopa usato per colpire il parente. Per lui sono scattate le manette e il fermo d’indiziato di delitto per lesioni personali aggravate. L’Autorità Giudiziaria ha convalidato il provvedimento.