Roma, litiga con l’amico e cerca di ucciderlo a coltellate. La madre: “Venite a prenderlo, è qui”

polizia e ambulanza

Era iniziata come una serata tra amici. Ed è finita con un tentato omicidio. Una lite tra amici degenerata in un’aggressione con otto coltellate. A chiamare la polizia, nella notte tra sabato e domenica, è stato proprio l’aggressore. Poco dopo la madre, che ha telefonato alla polizia per far arrestare il figlio: “Venite, ha fatto una stupidaggine”.

“Correte, ho ucciso il mio amico”

Tutto è iniziato sabato sera a Roma. La solita serata tra amici, forse qualche drink di troppo. Poi verso le due notte, l’epilogo tragico. “Correte, ho ammazzato il mio amico“. A chiamare il NUE 122 è un ragazzo di 29 anni, che al telefono indica agli agenti della Volante di andare in Corso Vittorio Emanuele II, a due passi da Campo De’ Fiori. Gli agenti arrivano in pochi minuti e trovano già i sanitari del 118, che stanno soccorrendo un giovane di 27 anni, in una pozza di sangue. Il 27enne è stato colpito da 8 coltellate, che lo hanno raggiunto al torace, all’addome e alle spalle. Accoltellato con furia, forse fermato dagli amici presenti in quel momento. Ma dell’aggressore non c’è traccia.

Il 27enne viene trasportato d’urgenza, in codice rosso, al San Camillo di Roma. E qui viene sottoposto a un delicatissimo intervento chirurgico ed è ora in coma farmacologico. I medici parlano di condizioni gravi, ma la sua vita non sarebbe in pericolo.

“Venite, mio figlio ha fatto una cavolata”

Passano pochi minuti. E arriva una seconda chiamata, questa volta dalla voce spezzata di una madre: “Mio figlio ha fatto una cavolata, venite a prenderlo”. È lei che, vedendolo rientrare a casa sporco di sangue, capisce che è successo qualcosa di terribile. Si fa raccontare tutto e poi, invece di cercare di coprire quanto fatto dal figlio, prende la decisione giusta: chiama le forze dell’ordine.

La ricostruzione: la lite, il ritorno a casa a l’accoltellamento

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i due amici erano usciti insieme per una serata in centro. Poi, per motivi ancora da chiarire, tra i due è scoppiato un litigio che si è fatto furioso. L’aggressore, un ragazzo di 29 anni, è tornato a casa, a Tor Marancia, in sella a un motorino rubato. Sembrava fosse finita lì. Invece a casa ha preso un coltello da cucina e ha fatto ritorno dove aveva lasciato l’amico. L’ha colpito con otto fendenti, lasciandolo a terra e scappando.

Sotto l’abitazione del 29enne gli agenti hanno rinvenuto il motorino rubato e il coltello con cui è stata inferta la coltellata, nascosto all’interno del mezzo. Grazie a quanto trovato e al racconto della madre, oltre alla confessione del ragazzo, il 29enne è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio e trasferito nel carcere di Regina Coeli.