Roma, litiga con una vigilessa, poi l’investe per evitare la multa: preso dopo 16 giorni il pirata della strada

Ha investito una vigilessa solo perché gli stava facendo una multa. E poi è scappato, sparendo nel nulla per oltre due settimane. Ma la sua corsa è finita: gli agenti del gruppo Prenestino della Polizia Locale di Roma lo hanno rintracciato e denunciato. È un 42enne romano, residente a Velletri e già noto alle forze dell’ordine per una lunga lista di precedenti per truffa.
Tutto è cominciato il 29 aprile, in via Aversa, al Pigneto, quando l’uomo ha parcheggiato in modo selvaggio, occupando le strisce pedonali. Una pattuglia di vigili urbani si è avvicinata per sanzionarlo, ma la reazione dell’automobilista è stata totalmente fuori controllo: ha discusso animatamente con gli agenti, poi è salito di corsa in auto, ha messo in moto e ha travolto l’agente, dandosi alla fuga.

La vigilessa ferita e la caccia all’uomo
La donna è stata soccorsa subito dai colleghi e trasportata in ospedale: per lei 17 giorni di prognosi. Intanto, era già scattata la caccia al pirata della strada. Grazie a immagini di videosorveglianza, testimonianze e un lavoro capillare degli investigatori, il cerchio si è stretto in poche ore. I sospetti si sono concentrati su quel 42enne che, nonostante fosse stato identificato rapidamente, era sparito dalla sua abitazione di Velletri.
Le indagini si sono intensificate, fino a quando, nella giornata di ieri, il fuggitivo è stato individuato e denunciato. Davanti agli agenti ha cercato di giustificarsi dicendo: «Sono scappato per paura. Non so cosa mi sia preso, ma una volta salito in macchina volevo solo allontanarmi. Sapevo che mi stavate cercando».
Precedenti per truffa
Non era la prima volta che il 42enne riusciva a far perdere le proprie tracce. In passato, per una denuncia legata a una truffa, era rimasto irreperibile per settimane. E anche stavolta, secondo gli inquirenti, potrebbe aver ricevuto aiuto da una rete di contatti che lo ha coperto durante la fuga. Le indagini ora proseguono proprio su questo fronte, per capire chi possa avergli fornito ospitalità e supporto logistico negli ultimi 16 giorni.
L’uomo è accusato di omissione di soccorso, lesioni personali, resistenza a pubblico ufficiale e fuga dopo aver causato un incidente. L’ultima parola spetterà alla magistratura, ma intanto la sua libertà si è fermata dove tutto era iniziato: nella Capitale, dove un parcheggio sulle strisce pedonali si è trasformato in una violenza senza giustificazioni.