Roma, locale sulla Casilina di nuovo chiuso: quindici giorni di stop per disordini e degrado
A Porta Maggiore la pazienza è finita. Per la seconda volta in poco più di un mese, un locale di via Casilina è stato chiuso dalla Polizia di Stato: quindici giorni di sospensione della licenza, disposti dal Questore di Roma, dopo l’ennesima escalation di disturbi alla quiete pubblica, episodi violenti e situazioni di degrado urbano che hanno esasperato residenti e commercianti della zona.
Il provvedimento arriva come conseguenza diretta di una gestione dell’attività giudicata incompatibile con il contesto del quartiere, già messo a dura prova da schiamazzi notturni, musica a volume elevato e continui interventi delle forze dell’ordine.
Musica alta, liti e segnalazioni continue
Da tempo, chi vive nell’area di Porta Maggiore denunciava una situazione diventata insostenibile. Segnalazioni ripetute parlavano di musica sparata fino a notte fonda, litigi frequenti e presenze moleste che rendevano difficile anche il semplice rientro a casa. Un quadro che ha spinto la Questura di Roma, attraverso la Divisione Polizia Amministrativa, ad avviare controlli mirati.
Le verifiche avevano già portato, nelle settimane precedenti, a una prima sospensione della licenza per cinque giorni, dopo aver accertato la sistematicità delle violazioni. Ma la riapertura del locale non ha segnato alcun cambio di rotta: al contrario, i problemi si sono ripresentati identici, confermando che non si trattava di episodi isolati.
Rissa violenta e arresti
A rendere ancora più grave il quadro è stato un intervento avvenuto all’inizio di dicembre, quando una segnalazione ha fatto scattare l’allarme per una lite violenta. All’arrivo degli agenti, la situazione era degenerata al punto da portare all’arresto di quattro persone e alla denuncia di un quinto soggetto per rissa.
Non un caso isolato. Gli accertamenti a lungo termine hanno evidenziato come il locale sia diventato, in più occasioni, un punto di ritrovo per soggetti già noti alle forze dell’ordine, contribuendo a peggiorare la percezione di sicurezza dei residenti e a compromettere il decoro urbano dell’intera area.
Di fronte al protrarsi di una situazione considerata di pericolosità sociale, il Questore ha disposto una nuova sospensione della licenza per quindici giorni, applicando l’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza. Una misura più severa, che arriva dopo il mancato rispetto delle regole già contestate in precedenza.