Roma, Margaret Spada morta dopo la rinoplastica: la Procura chiede “L’arresto del chirurgo”

Agata Margaret Spada, la 22enne morta dopo un intervento di rinoplastica fatto con un chirurgo scelto su TikTok

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Roma, non è più soltanto un’inchiesta: la vicenda di Margaret Spada, giovane di 22 anni deceduta dopo una rinoplastica a Roma, ha raggiunto un nuovo, drammatico capitolo. La Procura della Capitale ha chiesto l’arresto domiciliare per il chirurgo estetico Marco Procopio e la sospensione dall’attività medica sia per lui sia per il figlio Marco Antonio, anch’egli medico. I due sono indagati per omicidio colposo: per i magistrati, la morte della giovane poteva essere evitata. La decisione finale spetterà al gip Daniela Caramica D’Auria, il prossimo 9 ottobre.

Una tragedia annunciata

Il 4 novembre 2024, Margaret parte da Lentini, in provincia di Siracusa, con il fidanzato Salvatore, alla volta dello studio romano dei Procopio. L’obiettivo è una rinoplastica: un intervento apparentemente semplice, affidato a due chirurghi con esperienza nel campo estetico. Dopo un pranzo veloce in un centro commerciale, Margaret entra nello studio. Tutto sembra procedere con normalità, fino al momento dell’anestesia.

Pochi istanti dopo, la situazione precipita. Tremori, agitazione, vomito: sintomi chiari di un malore acuto. Il personale medico, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, non reagisce con la tempestività necessaria. Viene chiesto al fidanzato se la ragazza fosse allergica, ma quando Salvatore riesce a entrare, la trova a terra, mentre i medici tentano disperatamente di rianimarla.

Il ritardo fatale

Secondo la procura, il 118 viene chiamato solo dopo diversi minuti cruciali. Il ritardo nei soccorsi, combinato con la gestione inadeguata dell’emergenza, è stato determinante. All’arrivo dei soccorritori, la situazione è già gravissima. Margaret viene trasferita al policlinico Sant’Eugenio, ricoverata in rianimazione, ma dopo tre giorni di agonia, il 7 novembre, muore.

Gli esperti medici Filippo Milano e Gianluca Marella, incaricati di una superconsulenza dalla procura, sono stati chiari: Margaret non aveva allergie note all’anestetico, e il quadro clinico richiedeva interventi immediati come l’uso del defibrillatore e la chiamata urgente al 118. Il doppio ritardo è stato fatale.

Padre e figlio al centro dell’inchiesta

La posizione di Marco Procopio appare particolarmente compromessa. Il medico ha già una condanna definitiva per lesioni colpose aggravate, mentre per il figlio Marco Antonio la situazione è più complessa ma comunque delicata. L’indagine dei carabinieri del Nas e le consulenze tecniche depositate in procura hanno ricostruito un quadro in cui emergono responsabilità precise e inequivocabili.

Padre e figlio, secondo gli inquirenti, avrebbero gestito in modo insufficiente l’emergenza e perso tempo prezioso, tempo che avrebbe potuto salvare la vita della giovane. La richiesta della procura di misure cautelari e sospensione dall’attività medica nasce da queste evidenze.

La famiglia chiede giustizia

La famiglia Spada, assistita dall’avvocato Alessandro Vinci, attende giustizia da quasi un anno. La richiesta di arresto e sospensione rappresenta un passo significativo verso una risposta giudiziaria concreta. Per i genitori, ogni giorno trascorso senza spiegazioni è stato un tormento, e la loro fiducia nel sistema giudiziario è ora riposta nelle decisioni del gip.

La vicenda di Margaret ha scosso l’opinione pubblica e riportato al centro del dibattito la sicurezza negli interventi estetici. Non si tratta solo di responsabilità individuali, ma di un problema di gestione delle emergenze e di controlli negli studi medici privati.

L’attesa di un verdetto

Il 9 ottobre sarà una data cruciale. Sarà allora che il gip deciderà se accogliere la richiesta della procura e disporre i domiciliari per Marco Procopio, insieme alla sospensione dall’attività per entrambi i chirurghi. Una decisione che potrebbe segnare una svolta nella vicenda e aprire un nuovo capitolo per la giustizia italiana.

Nel frattempo, il ricordo di Margaret rimane vivido e doloroso: una giovane vita spezzata in un attimo, un dramma che poteva essere evitato e che ora ha acceso i riflettori su un tema delicato e urgente. La città di Roma osserva, e la procura agisce, mentre la famiglia Spada attende risposte concrete in nome della memoria della loro figlia.