Roma, Massimo Carminati torna in carcere a Rebibbia: deve scontare 3 anni e 4 mesi

Roma, Massimo Carminati, l’ex terrorista dei Nuclei Armati Rivoluzionari (Nar) e figura centrale nell’inchiesta “Mondo di Mezzo”, è tornato in carcere. Questa mattina si è costituito presso la casa circondariale di Rebibbia, dove dovrà scontare tre anni e quattro mesi di pena residua dei dieci anni definitivi inflitti per il suo ruolo nell’ambito del celebre processo che ha scoperchiato un sistema di corruzione e malaffare nella Capitale.
Massimo Carminati torna nel carcere di Roma di Rebibbia
Carminati era stato affidato in prova ai servizi sociali. Una misura alternativa alla detenzione concessa dal Tribunale di Sorveglianza. Tuttavia, questa decisione è stata sospesa dopo il ricorso presentato dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Roma. La Suprema Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, rinviando il caso al Tribunale di Sorveglianza per una nuova valutazione. Quest’ultimo ha poi revocato l’affidamento ai servizi sociali, motivando la decisione con l’assenza di un percorso risocializzante adeguato da parte dell’ex esponente dell’estrema destra e figura chiave del sottobosco criminale romano.

Deve scontare ancora tre anni e 4 mesi
La vicenda giudiziaria di Carminati, già al centro dell’attenzione per il suo passato da terrorista e per i suoi legami con ambienti mafiosi e politici, ha suscitato nuovamente clamore. L’inchiesta “Mondo di Mezzo“, conclusasi con condanne significative per molti degli imputati, ha evidenziato un intreccio tra criminalità organizzata, imprenditoria e politica, definendo un nuovo paradigma di corruzione sistemica nella Capitale. Carminati, soprannominato “il Cecato” per la perdita di un occhio durante uno scontro a fuoco negli anni ’80. È stato descritto dai magistrati come il vertice operativo di questa rete di potere e illegalità.
La decisione del Tribunale di Sorveglianza di Roma
La decisione di riportarlo in carcere è arrivata dopo un lungo iter giudiziario. Secondo il Tribunale di Sorveglianza, non sussistono le condizioni per garantire che l’affidamento ai servizi sociali possa favorire un reale reinserimento di Carminati nella società. La revoca della misura alternativa è stata giustificata dall’assenza di elementi che dimostrino un percorso di rieducazione e distacco dalle dinamiche criminali.
La difesa ha già annunciato l’intenzione di ricorrere nuovamente in Cassazione contro questa decisione, ritenendola ingiusta e priva di fondamento. Tuttavia, fino a un eventuale pronunciamento contrario, Carminati rimarrà detenuto a Rebibbia per scontare la pena residua.
Roma, Massimo Carminati annuncia ricorso
Questo ritorno in carcere segna un altro capitolo nella complessa vicenda giudiziaria di uno dei personaggi più controversi della cronaca italiana. Dal suo passato nei gruppi terroristici di estrema destra fino al suo coinvolgimento nei meccanismi di corruzione che hanno segnato Roma, la figura di Massimo Carminati continua a rappresentare uno snodo cruciale per comprendere le dinamiche di potere e malaffare che hanno caratterizzato la Capitale negli ultimi decenni.
Roma sconvolta da Mondo di Mezzo
Il caso “Mondo di Mezzo” rimane un monito per le istituzioni e la società civile, evidenziando come la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata sia ancora lontana dall’essere conclusa. La vicenda di Carminati, ora di nuovo dietro le sbarre, è il simbolo di una battaglia complessa che richiede vigilanza costante e un sistema giudiziario capace di garantire la giustizia.