Roma, maxi corteo pro Pal di sabato 4 ottobre: percorso, orari e tutte le deviazioni dei mezzi pubblici

Roma, corteo pro Pal

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Roma si prepara all’ennesima giornata di passione. Domani, sabato 4 ottobre, la Capitale sarà attraversata da un maxi corteo pro Pal che promette di paralizzare interi quadranti cittadini. Non si tratta solo di una manifestazione di piazza, ma di una vera e propria prova di forza che coinvolgerà migliaia di persone, con inevitabili ripercussioni sulla mobilità e sulla vita quotidiana dei romani. Le autorità hanno già messo nero su bianco il piano di sicurezza: sgomberi, divieti di sosta e una lunga lista di strade interdette al traffico.

Roma, divieti e sgomberi già da stasera

Entro la mezzanotte di oggi, venerdì 3 ottobre, scatteranno i primi divieti di sosta con rimozione forzata. Non sarà risparmiato nulla: auto, moto, biciclette e perfino monopattini dovranno sparire dalle zone interessate. Piazzale Ostiense, cuore pulsante della partenza del corteo, sarà completamente svuotato. A seguire viale della Piramide Cestia, da piazzale Albania a Porta San Paolo, insieme a via del Campo Boario fino a piazza Bottego. Una mappa di divieti che si estende a macchia d’olio, pronta a trasformare quartieri interi in una zona rossa.

San Giovanni sotto assedio, come il centro di Roma

Ma non finisce qui. Anche piazza San Giovanni in Laterano e le strade limitrofe saranno interessate da misure straordinarie. Via Amba Aradam, via dei Laterani, il parcheggio davanti alla Scala Santa, piazza di Porta San Giovanni, via Fontana e via Carlo Felice: ogni angolo sarà presidiato. Stesso destino per via Emanuele Filiberto, fino a viale Marco Polo, nel tratto che collega piazzale Ostiense a via Belzoni. Una lista che fotografa un centro città praticamente blindato. Il messaggio è chiaro: chi vive o lavora in queste zone dovrà prepararsi a una giornata da dimenticare.

Mezzi pubblici di Roma nel caos per il corteo

Le conseguenze sui trasporti saranno devastanti. Trenta linee Atac verranno deviate, sospese o accorciate. Tra queste non solo linee periferiche, ma anche collegamenti centrali e molto utilizzati dai pendolari: il 3, il 30, il 51, il 75, l’81, l’85, l’87, il 118, il 160 e persino linee strategiche come la 714 e la 792. I capolinea di piazzale Ostiense e piazzale San Giovanni verranno spostati, generando inevitabili disagi a chi, ignaro, tenterà di prendere un bus come in un giorno qualsiasi. La municipalizzata dei trasporti assicura aggiornamenti in tempo reale, ma l’impressione è che, più che un servizio, sarà una lotta di resistenza.

Il percorso del corteo

Il corteo prenderà il via alle 14.30 da piazzale Ostiense, simbolico punto di partenza scelto dagli organizzatori. Da lì, la marcia imboccherà viale della Piramide Cestia, piazza Albania e viale Aventino, per poi puntare verso piazza di Porta Capena. Il serpentone attraverserà via di San Gregorio e via Celio Vibenna, per giungere nel cuore della città antica: piazza del Colosseo. Poi via Labicana e via Merulana, fino all’approdo a San Giovanni, che sarà il centro nevralgico della manifestazione. Strade chiuse fino alle 19, ma la Prefettura lascia intendere che potrebbero esserci riaperture anticipate, se tutto filerà liscio.

Una città spaccata in due

Non è solo questione di traffico. Il corteo pro Pal divide l’opinione pubblica: da una parte chi lo considera un atto legittimo di protesta, dall’altra chi lo giudica l’ennesima prova di forza a spese dei cittadini. Per Roma, già piegata da una mobilità quotidiana caotica, la giornata di sabato rischia di essere una bomba perfetta. Le chiusure colpiranno non solo gli automobilisti ma anche chi si muove a piedi o in bicicletta, costretto a fare i conti con transenne e cordoni di sicurezza.

Roma, tra proteste e disagi

La Prefettura e il Campidoglio, intanto, provano a gettare acqua sul fuoco, parlando di “misure necessarie a garantire sicurezza e ordine pubblico”. Ma resta il dato di fatto: sabato Roma sarà spaccata in due. Un pezzo di città consegnato al corteo, l’altro lasciato a sopravvivere tra traffico impazzito e mezzi pubblici a singhiozzo. Una fotografia che racconta l’eterna contraddizione della Capitale: da un lato il diritto a manifestare, dall’altro l’incapacità cronica di gestire l’impatto sulla vita quotidiana.