Roma, maxi rissa al Pronto Soccorso del Pertini: personale e pazienti in balia del caos

Roma, Pronto Soccorso Sandro Pertini

Una rissa violenta, durata oltre mezz’ora, ha devastato il Pronto Soccorso dell’ospedale Sandro Pertini di Roma. A raccontare quanto accaduto, con una nota pubblica, è stato il sindacato infermieristico NurSind, che ha reso noto l’episodio avvenuto nella notte tra lunedì 16 e martedì 17 giugno 2025, poco dopo le 3:30 del mattino.

Due gruppi di persone non identificate si sono affrontati con estrema violenza di fronte all’area triage, spingendosi poi all’interno dei locali del pronto soccorso, fino a raggiungere persino la sala rossa, l’area riservata ai pazienti più critici. Il personale sanitario ha tentato in ogni modo di fermare l’aggressione, ma senza successo.

Il risultato? Arredi distrutti, porte forzate, vetri rotti e contenitori ROT potenzialmente infetti lanciati ovunque. Una scena di caos totale che, secondo quanto riportato da Carlo Torricella, segretario territoriale NurSind Roma 2, solo la “lucidità e la professionalità encomiabile del personale” ha impedito si trasformasse in tragedia.

“Il posto fisso di Polizia era vuoto dalle 00:00”

Ciò che rende il fatto ancora più grave è che, come denuncia lo stesso sindacato, il posto fisso di polizia dell’ospedale – che dovrebbe essere attivo 24 ore su 24 – era vuoto dalle ore 00:00. In assenza totale delle forze dell’ordine, il personale sanitario si è visto costretto a chiamare il numero d’emergenza 112, ma l’intervento è arrivato solo dopo decine di minuti. In quel lasso di tempo, operatori e utenti sono rimasti completamente indifesi.

Secondo quanto riferito dal NurSind, le attività del pronto soccorso sono riprese solo due ore dopo, a dimostrazione della gravità dell’impatto. Un blocco operativo che ha messo ulteriormente in crisi un reparto già sotto pressione.

Nursind: “Aggressioni in aumento del 135% in due anni”

Non si tratta di un caso isolato. NurSind sottolinea che, al Pertini, le aggressioni al personale sanitario sono aumentate del 135% tra il 2023 e il 2024. Eppure, nessuna misura strutturale è stata adottata.

“Non è tollerabile che non esista un protocollo che garantisca interventi rapidi e prioritari in situazioni di emergenza come questa”, ha dichiarato Torricella.

Il sindacato ha chiesto un incontro urgente con la direzione aziendale e ribadisce la necessità di una risposta immediata: “Non si può più aspettare”. Il pronto soccorso, avverte NurSind, non può restare un luogo esposto alla violenza e all’abbandono istituzionale.