Roma, maxi rissa al Quarticciolo con bottiglie e bastoni: ferito scappa dal pronto soccorso (mentre una mamma attende l’ambulanza per un’ora…)

Ancora una rissa al Quarticciolo, nel V Municipio di Roma. È successo sabato 10 maggio, nel pomeriggio, poco dopo le 16. Bottiglie infrante, coltelli e bastoni hanno fatto da “colonna sonora” a una lite furibonda tra stranieri, partita da via Manfredonia e proseguita per le vie adiacenti. Gli operatori del 118 hanno trovato un uomo steso in una pozza di sangue, ma la scena più incredibile è avvenuta al Pronto Soccorso del Policlinico Tor Vergata: il ferito, terrorizzato all’idea di essere identificato, ha scelto di scappare piuttosto che farsi curare.

La mega rissa al Quarticciolo
Quando sono arrivati i sanitari del 118, la scena era da film: uomini che si prendevano a botte con qualsiasi oggetto trovato per strada. Inizialmente neppure davanti all’ambulanza si sono fermati. Poi l’arrivo dei soccorritori ha messo fine allo scontro, provocando un fuggi fuggi generale. A terra è rimasto un uomo, ferito in più punti e insanguinato. Il ferito è stato fatto salire sulla lettiga e trasportato al pronto soccorso ma, una volta portato in ospedale, ecco il colpo di scena.
Il ferito rifiuta le cure e scappa: “Era tutto insanguinato”
A raccontare la scena, un testimone che ha assistito all’arrivo dell’ambulanza: “Ho visto arrivare l’ambulanza con a bordo un uomo, presumibilmente nordafricano, tutto insanguinato. Gli hanno dato del ghiaccio per tamponare le ferite. Ma poco dopo, mentre i medici stavano compilando dei moduli, è scappato via di corsa, malgrado fosse ridotto piuttosto male”.
L’uomo, una volta arrivato al pronto soccorso, ha probabilmente capito che sarebbe stato identificato. Così, appena ha visto i medici allertare la polizia – perché le ferite erano chiaramente da arma da taglio – ha pensato bene di scappare, ancora sanguinante, lasciando tutti a bocca aperta. Quando gli agenti sono arrivati, dell’uomo non c’era più traccia. Nessun documento, nessuna spiegazione.
L’ira di una madre: “Mio figlio ferito ha aspettato un’ora l’ambulanza, e lui scappa”
Ma la rissa non ha colpito solo chi vi ha partecipato. A farne le spese anche una mamma, che nel frattempo, nello stesso quartiere, a pochi metri da dove è successa la rissa, era al parco giochi con il figlio caduto dall’altalena. E ha dovuto aspettare più di un’ora per veder arrivare un’ambulanza, perché i soccorsi erano impegnati con i partecipanti della rissa. “Mi sembra assurdo – racconta una fonte che chiede di restare anonima – che paghiamo il servizio sanitario per aspettare un tempo infinito. E poi c’è gente che, al contrario, viene soccorsa e, una volta arrivata in ospedale, scappa. Intanto ha occupato un’ambulanza che poteva servire a chi ne aveva davvero bisogno”.
Un episodio che racconta molto più di una semplice rissa: parla di una città esasperata, di quartieri al limite, e di un sistema che fa fatica a rispondere a tutto. A volte, anche solo a distinguere chi davvero ha bisogno di aiuto da chi se ne approfitta.