Roma, maxi truffa commerciale: 13 supermarket di una nota catena in amministrazione giudiziaria

Guardia di Finanza in azione a Roma

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Roma, un vasto sistema di frode fiscale è stato scoperto nel cuore della grande distribuzione commerciale romana. Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Viterbo, su delega della Procura di Roma, ha smantellato un’organizzazione che gestiva un articolato schema di evasione e irregolarità fiscali.

Al centro dell’inchiesta un nucleo familiare che controllava, attraverso una rete di società, un gruppo di supermercati riconducibili ad una nota catena, ma anche attività immobiliari operative nella Capitale e nella sua provincia.

L’indagine ha portato alla luce un meccanismo illecito basato su contratti fittizi di appalto per la somministrazione di manodopera, con conseguente emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Il sistema era concepito per eludere il versamento dell’IVA, delle ritenute fiscali, nonché degli obblighi previdenziali e assistenziali. La Guardia di Finanza ha arrestato tre imprenditori e due commercialisti.

13 supermercati in amministrazione giudiziaria

Il provvedimento emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, dott.ssa Della Monica, ha disposto l’amministrazione giudiziaria per 13 supermercati riconducibili alla catena coinvolta, con l’obiettivo di garantire la continuità operativa delle attività. In parallelo, sono stati sequestrati anche beni strumentali, quote societarie e immobili utilizzati per sostenere l’apparato fraudolento.

In totale, le misure patrimoniali riguardano 21 società e 22 persone fisiche, con un valore complessivo di oltre 7 milioni di euro. Sigilli anche a 36 immobili, 17 orologi di lusso e una vettura, tutti considerati beni accumulati grazie al sistema illecito.

Misure personali per imprenditori e consulenti

Le indagini proseguono anche per accertare l’eventuale coinvolgimento di ulteriori soggetti, sia all’interno della rete aziendale sia tra i fornitori di servizi.

L’operazione evidenzia un uso sistematico delle violazioni alla normativa sul lavoro e sulle imposte, finalizzato a ottenere un indebito vantaggio competitivo nel settore commerciale.

Concorrenza sleale e prezzi drogati nei supermercati di Roma

Secondo quanto emerso, la frode garantiva ai supermercati coinvolti un margine di vantaggio illecito rispetto alla concorrenza, poiché il mancato versamento di imposte e contributi consentiva di praticare prezzi più bassi sul mercato. Una dinamica che altera profondamente le regole della libera concorrenza, penalizzando le imprese in regola e minando la sostenibilità del sistema economico.

In apparenza competitivi, questi prezzi risultavano in realtà frutto di un’organizzazione fraudolenta, e non di un’efficienza gestionale. Un sistema che, sebbene invisibile ai consumatori, produce effetti distorsivi sull’intero comparto della grande distribuzione.

Interesse pubblico e legalità, tra Roma e provincia

La diffusione dell’operazione è stata autorizzata dalla competente Autorità Giudiziaria, nel rispetto delle normative in vigore, in quanto sussiste un evidente interesse pubblico a conoscere la portata dell’intervento e la gravità dei comportamenti contestati.

Resta ferma la presunzione d’innocenza per tutti i soggetti coinvolti fino all’eventuale sentenza definitiva. Tuttavia, l’indagine rappresenta un ulteriore passo nel contrasto alle frodi fiscali che continuano a sottrarre risorse allo Stato e a danneggiare il tessuto produttivo sano del Paese.