Roma, medico dello Spallanzani pestato dopo il flash mob per Gaza: aggredito a colpi di casco

Doveva essere una serata di solidarietà, si è trasformata in un incubo. Andrea, medico dello Spallanzani e volto noto delle battaglie sociali, è stato aggredito in strada, a Roma, nel quartiere Monteverde, subito dopo aver preso parte al flash mob “Luci per la Palestina”. Invece della bandiera che sventolava poco prima, si è ritrovato un casco spaccato in faccia.

L’agguato in via Folchi
Alle 22.20 di giovedì sera, mentre tornava alla sua auto con una collega, il sanitario è stato circondato da tre uomini. Uno di loro lo ha colpito con violenza, strappandogli la bandiera palestinese e ferendolo al volto. La sua amica ha chiamato subito il 112. L’ambulanza lo ha portato al pronto soccorso del San Camillo, dove è stato medicato e dimesso con ferite lacerocontuse.
“La tac è negativa, sto bene. Restano solo la tristezza e la rabbia”, ha detto Andrea, che oltre a essere medico è dirigente romano di Rifondazione Comunista. Questa mattina dovrà sottoporsi a ulteriori controlli con l’otorino.
La condanna dei sindacati
La Fp Cgil Roma e Lazio ha parlato di “atto vile e intimidatorio”, collegandolo chiaramente alla partecipazione del medico all’iniziativa di solidarietà: “Un attacco non solo contro un lavoratore della sanità, ma contro il diritto di manifestare e di esprimere dissenso”. “Quello che è successo ieri non è tristemente un caso isolato, ma è piuttosto frutto di una campagna mediatica e politica di delegittimazione di tutte le iniziative che non vogliono far spegnere la luce sul genocidio in corso a Gaza e sull’ipocrisia del nostro governo”, hanno scritto i sindacalisti.
Clima sempre più teso
Dopo le tensioni della mattinata davanti al liceo Caravillani, questa nuova aggressione segna un altro episodio preoccupante nel clima di polarizzazione che attraversa la capitale. “Come Fp Cgil ripudiamo fermamente ogni forma di violenza verbale o fisica e riaffermiamo il nostro impegno quotidiano per una società fondata sul rispetto, sul dialogo e sulla pace. La luce che abbiamo acceso per Gaza – concludono dalla Cgil – non si spegne. Non la faremo spegnere”.