Roma, Metro C, cantieri autorizzati, ma dal bilancio mancano ancora 50 milioni: l’allarme cresce

Roma, un vagone della metro

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I lavori della Metro C proseguono, almeno sul piano operativo. Dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è arrivato un via libera formale che consente di andare avanti con la linea “verde”, proprio mentre la città celebra l’apertura delle nuove stazioni Colosseo e Porta Metronia. Eppure, dietro l’avanzamento dei cantieri resta un nodo che non si scioglie: nei documenti della manovra economica compare ancora un taglio da 50 milioni destinato alla stessa tratta.

Il “meno 50” scritto nero su bianco

Il punto contestato è tutto in una tabella: alla voce dedicata alla Metro C non compare alcuna reintegrazione, ma un saldo negativo. In pratica, la riduzione dei fondi risulta ancora registrata nei testi di bilancio, con una conseguenza immediata: aumenta l’incertezza sulla copertura complessiva dell’opera e sulla capacità di rispettare le scadenze del cronoprogramma. Il tema non è solo politico o interpretativo: un importo in meno in bilancio equivale a risorse non disponibili, finché non vengono riassegnate.

La lettera del 19 dicembre che sblocca i passaggi tecnici

Nel frattempo, però, dagli uffici capitolini è arrivata una comunicazione decisiva: una lettera datata 19 dicembre autorizza la commissaria straordinaria della Metro C, Lucia Conti, a sottoscrivere l’impegno sulle risorse interessate. È il passaggio che, in termini pratici, permette di non fermare le attività e di procedere con gli adempimenti necessari alla continuità dei lavori. Un segnale importante per i cantieri, ma che non cancella il problema del finanziamento strutturale.

Perché quei fondi pesano sul calendario della linea

La questione economica incide direttamente sulle prossime tappe della Metro C. In base alla catena di autorizzazioni prevista, entro il 31 dicembre deve partire l’autorizzazione della tratta T1: un passaggio che, a cascata, condiziona l’avvio degli scavi e il punto da cui farli partire. Il dettaglio non è secondario: l’obiettivo è far partire gli scavi da Farnesina e non da Prati, con implicazioni tecniche e di tempistiche su tutta la tratta.

Non c’è solo Roma: restano tagli anche su Milano e Napoli

Il caso non riguarda soltanto la Capitale. Nei documenti restano indicati tagli anche per altri interventi infrastrutturali: la M4 di Milano e la tratta Napoli–Afragola. Segnali che, letti insieme, alimentano il timore di un effetto domino sui principali cantieri strategici del Paese, proprio mentre le città chiedono certezze su risorse e programmazione. Nel frattempo, un emendamento presentato per ripristinare i 50 milioni della Metro C è stato bocciato in commissione.

Cosa succede adesso: la richiesta di correzione in assestamento

Con il via libera operativo già in tasca, resta aperto il fronte più delicato: riallineare i conti e rimettere in carreggiata il finanziamento complessivo. La strada indicata è quella dell’assestamento di bilancio, sede in cui le risorse possono essere riassegnate e “riparate” eventuali discrepanze tra impegni già presi e quanto riportato in tabella. Finché la correzione non arriva, però, il dato resta: quei 50 milioni, oggi, non risultano disponibili. E la Metro C continua a correre… con il freno dell’incertezza.