Roma, Metro C: via ai lavori per le nuove fermate piazza Venezia, Chiesa Nuova, Mazzini e Clodio

Roma, un vagone della metro

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Roma, il passaggio decisivo, quello che sposta la Metro C dal “si farà” al “si entra in campo”, è atteso a inizio 2026: la consegna delle aree di cantiere per la tratta successiva a piazza Venezia, con le fermate Chiesa Nuova, Mazzini e Clodio nel mirino. Tradotto: le imprese potranno mettere piede nei siti, fare rilievi, indagini, scavi e predisporre l’avvio operativo dei lavori. È l’anticamera del cantiere vero e proprio, e soprattutto il segnale che il prolungamento verso il quadrante nord non resta solo un rendering.

La “spinta” arriva dal centro: aperte Colosseo e Porta Metronia

La corsa verso Venezia parte da un fatto fresco e concreto: martedì 16 dicembre Roma ha inaugurato Porta Metronia e Colosseo–Fori Imperiali, due stazioni che portano la Metro C ancora più dentro la città storica. Con questi nuovi chilometri si completa un tassello strategico: a Colosseo si aggancia la Linea B, creando un nodo di scambio che cambia la geografia degli spostamenti quotidiani. Per chi arriva da Roma Est, il centro diventa più vicino e meno dipendente dal traffico di superficie.

Piazza Venezia, la stazione “maratona”: dieci anni sul tavolo

Se Clodio è l’obiettivo che molti aspettano, Venezia è la prova più dura. Le stime rese pubbliche parlano di dieci anni solo per realizzare la stazione, un tempo che racconta tutta la complessità di scavare nel cuore archeologico e monumentale della Capitale. L’ambizione dichiarata è portare avanti in parallelo anche le fermate successive, con un orizzonte complessivo di circa undici anni. In altre parole: il cantiere si prepara a essere lungo, ma la tabella di marcia punta a non fermarsi a Venezia.

Una metro che diventa museo: Porta Metronia e l’effetto “stazioni da visitare”

Nel giorno dell’inaugurazione, il sindaco Roberto Gualtieri ha lanciato anche un’idea che va oltre il trasporto: a Porta Metronia il museo interno potrebbe aprire a febbraio, quando saranno conclusi gli allestimenti. È la visione delle “stazioni-museo”, dove l’archeologia non è un ostacolo ma un contenuto. Un concetto ribadito anche dal ministro della Cultura Alessandro Giuli, secondo cui la Metro C dimostra che si può far convivere infrastruttura moderna e tutela del passato, con la Soprintendenza chiamata a trasformare i ritrovamenti in patrimonio fruibile.

Fondi, politica e incognite: il nodo del presunto taglio da 50 milioni

Resta però una variabile che pesa quanto i cantieri: i soldi. Gualtieri attende una tabella ufficiale per capire se sulla Metro C ci sia solo una rimodulazione delle risorse o un taglio da 50 milioni. Il sindaco spera in una correzione, definendo illogico un ridimensionamento dell’opera. Sul palco dell’inaugurazione, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha puntato sul messaggio della politica “unita” sulle infrastrutture, evocando un clima che, nelle intenzioni, dovrebbe accompagnare anche le prossime tappe della linea più discussa — e più attesa — di Roma.