Roma Metropolitane vicina al crack. Lavoratori e sindacati sul piede di guerra

La società Roma Metropolitane sarebbe vicina a un clamoroso crack. Quella che era stata una delle migliori holding del Campidoglio con quasi 200 ingegneri e professionisti qualificati inseriti in un contesto di eccellenza, si trova infatti senza un bilancio approvato. E senza un piano industriale, con perdite ingenti. Che in questi anni hanno sforato la cifra preoccupante dei 40 milioni. Così adesso 29 lavoratori sarebbero a rischio esubero, da qui al 31 dicembre. E c’è pure un contenzioso con la Metrofil, la società che ha realizzato per contro di Metropolitane il corridoio della mobilità del Laurentino. Altri 900 mila euro mai pagati, per cui si rischiano ulteriori sanzioni. Insomma ce n’è abbastanza per essere preoccupati da parte dei sindacati.  Nonostante la promozione avuta dall’ex Amministratore unico Mottura, che adesso è a capo di tutta l’Atac.

Così in una recente commissione congiunta mobilità e bilancio l’intera questione del futuro di Roma Metropolitane è venuta al pettine. E CGIL CISL e UIL del Trasporto pubblico hanno chiesto chiarimenti. E garanzie per tutti gli occupati. I 29 esuberi per noi non esistono, ha messo a verbale la triplice sindacale. E le soluzioni vanno trovate subito. A cominciare da un piano industriale credibile per rilanciare l’azienda. Che adesso è stata riportata all’interno di mamma Atac, ma la cui situazione finanziaria non sembra affatto migliorata.

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Roma Metropolitane è in liquidazione. Ma per i sindacati non devono essere i lavoratori a pagare

Il Campidoglio in commissione congiunta mobilità e bilancio ha voluto rassicurare le parti sociali. La società era in perdita strutturale da tempo, ha dichiarato il responsabile del dipartimento del TPL di Roma Capitale. E adesso frenata l’emorragia possiamo guardare al futuro per dare certezze all’azienda e ai lavoratori. Posizione spostata dall’assessore Pietro Calabrese, e ovviamente dall’amministratore unico di Atac Mottura. Che prima di diventare numero uno a via Prenestina, era stato proprio liquidatore di Roma Metropolitane.

Ma i sindacati non sono convinti, e in un comunicato congiunto CGIL CISL e UIL bacchettano l’azienda e il Comune. Nel 2015 il bilancio di Roma Metropolitane era già in pareggio, anche se con uno stratagemma ha dichiarato la triplice sindacale. Perché erano state utilizzate le riserve per pareggiare i conti. Da lì si sarebbe potuti ripartire, ma bisognava chiedere al Campidoglio di essere puntuale nell’adempimento del contratto di servizio. Cosa che invece nessuno ha avuto il coraggio di fare. Così adesso la perdita è di oltre 40 milioni. E la società è stata messa in liquidazione. Ma una cosa è certa, concludono i sindacati. Non potranno essere ancora una volta i lavoratori a pagare.

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