Roma, mistero a Tor Sapienza: Lucia Aita trovata morta nel garage di casa, era un’ex infermiera

polizia ambulanza

Una morte assurda, quella di Lucia Aita, ex infermiera dell’ospedale Forlanini, trovata senza vita in fondo alle scale del garage del suo palazzo a Tor Sapienza, nella periferia est di Roma. Aveva 69 anni e, fino a poche ore prima, stava bene. Lo confermano i familiari, ancora increduli davanti a una tragedia che lascia più domande che risposte.

L’allarme è scattato poco dopo mezzogiorno di ieri, quando un vicino ha notato il corpo della donna riverso ai piedi della rampa condominiale. È corso a chiamare la sorella e il cognato, che si trovavano in giardino, ma ogni tentativo di aiuto è stato inutile. Quando i sanitari del 118 sono arrivati in via Giorgio Morandi, Lucia era già in arresto cardiaco, probabilmente dopo aver battuto la testa durante la caduta. È stato tentato di tutto per salvarle la vita, ma senza riuscirci. Dopo pochi minuti la donna è morta.

La morte dell’ex infermiera: le indagini della polizia

Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato Tor Sapienza e la Polizia Scientifica, che hanno isolato l’area e avviato i rilievi. Nessuna traccia di effrazione, nessun indizio evidente che indichi la presenza di altre persone. Secondo le prime ricostruzioni, Lucia sarebbe appena rientrata dopo aver fatto la spesa. Forse un malore improvviso, o una disattenzione. Ma solo l’autopsia, disposta dalla Procura, potrà chiarire cosa abbia davvero provocato la morte. La salma è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria per gli accertamenti.

A escludere problemi di salute sono i familiari, sconvolti dall’accaduto: “Lucia stava bene, era una persona attiva, serena, senza patologie note”. Cadendo avrebbe battuto violentemente la testa e proprio la violenta botta potrebbe averle causato un’emorragia che ha poi provocato la morte quasi istantanea. Negli ultimi anni l’ex infermiera lavorava come rappresentante farmaceutica. Viveva da sola, ma nello stesso complesso residenziale abitavano anche le due sorelle, con cui aveva un legame molto stretto. “Era una donna gentile, discreta, sempre sorridente”, raccontano i vicini. “Ci stringiamo intorno alla famiglia”, dice un residente. “Aspettiamo che le indagini chiariscano cosa è successo in quei pochi secondi nel garage. Perché nessuno merita di morire così, da solo, nel silenzio di un condominio”.