Roma, morto il dottor Antonio Viscomi, il cardiologo ‘maestro dell’ECG’ al S. Camillo-Forlanini

Dott. Antonio Viscomi

Si è spento ieri, all’età di 70 anni, il dottor Antonio Viscomimedico cardiologo dell’ospedale San Camillo-Forlanini di Roma. E lì, tra i corridoi, gli ambulatori e le sale operatorie, Viscomi era conosciuto come “il cardiologo maestro dell’ECG”, per la sua straordinaria capacità di individuare, attraverso l’elettrocardiogramma, anche i segnali più sottili dei problemi cardiaci.

E proprio i pazienti, appresa la notizia della sua scomparsa, hanno espresso un dolore autentico, fatto di riconoscenza. Nei commenti, scritti di getto sotto il post pubblicato dall’azienda ospedaliera – che lo ha ricordato con uno scatto e poche parole sentite – affiorano storie di vita, frammenti di sofferenza e di sollievo, episodi in cui una diagnosi puntuale o una spiegazione chiara hanno fatto la differenza. Sempre grazie alla professionalità e all’accuratezza del dottor Viscomi.

Il ricordo dei medici, infermieri e del personale del San Camillo

Stimato e benvoluto anche da medici e infermieri della Cardiologia, Viscomi era un punto fermo per l’intera comunità dell’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini, che oggi lo ricorda con gratitudine e commozione. «Una presenza silenziosa ma fondamentale nella vita quotidiana dell’ospedale».

Arrivato al San Camillo nei primi anni Duemila, proveniente dall’Ospedale di Tivoli, dal 2018 fino alla pensione nel 2024 ha operato presso la UOSD Servizi Cardiologici Integrati. Ha svolto il suo lavoro con competenzaaffidabilità e un forte senso di responsabilità, anche in una fase della vita segnata dalla malattia. Una condizione che non ha mai definito il suo modo di essere medico, né scalfito la dedizione verso i pazienti.

La malattia, il reparto e il senso del dovere

Fino all’inizio dell’emergenza Covid-19, Viscomi ha continuato a essere presente in reparto, svolgendo tutte le attività cliniche, fatta eccezione per i giorni strettamente necessari alle terapie. Sempre con discrezione, senza mai chiedere attenzioni particolari. A guidarlo, un forte senso del dovere e di appartenenza. Con l’arrivo della pandemia, quando l’ospedale è diventato un luogo ad alto rischio per le persone fragili, si è scelto di tutelarlo. Ma anche allora Antonio Viscomi non si è fermato: ha continuato a lavorare da remoto, garantendo la diagnostica elettrocardiografica e in particolare la refertazione degli ECG Holter delle 24 ore, assicurando continuità, qualità e rapidità delle prestazioni.

Quella esperienza ha rappresentato per il San Camillo-Forlanini una delle prime forme concrete di lavoro medico a distanza, resa possibile dalla collaborazione tra clinici e uffici amministrativi, in un periodo in cui lo smart working in sanità non era ancora normato. Un’innovazione nata non da un progetto astratto, ma dalla volontà di una persona che, anche nella difficoltà, ha continuato a offrire un contributo essenziale.

Competenza, umanità, rispetto

“I numerosi messaggi di affetto e stima arrivati in questi giorni raccontano molto più di un curriculum”, dichiarano dal San Camillo. “Parlano delle qualità umane di Viscomi: la gentilezza, la riservatezza, il rispetto per tutti, la capacità di lavorare in squadra senza mai mettersi al centro. Il San Camillo-Forlanini perde un medico, ma soprattutto una persona che ha incarnato, con sobrietà e coerenza, il significato più autentico di servizio pubblico e di cura. Il suo esempio resta un patrimonio per tutta la comunità ospedaliera”.