Roma, motoseghe per gli alberi in centro da inizio 2026: ma la Trasparenza del Campidoglio resta ‘offline’, come nel 2025

Roma, sullo sfondo un albero tagliato con la motosega, in primo piano il sindaco Gualtieri e l'assessora all'Ambiente e Rifiuti Sabrina Alfonsi

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A Roma centro si torna a parlare di motoseghe: da mercoledì 7 a martedì 13 gennaio 2026 sono previsti abbattimenti di alberi in un numero non precisato su tre diverse vie del quartiere Prati. La notizia, però, non arriva con un’informazione chiara comunicata per tempo dal Campidoglio ai cittadini, né con documenti pubblicati in modo completo sul sito internet di Roma Capitale d’Italia. Ma arriva nel modo più ‘distorto possibile’: ossia con tre provvedimenti sulla viabilità della zona (li alleghiamo in formato scaricabile alla fine di questo articolo). Mentre nella sezione online dove il Campidoglio dovrebbe spiegare “chi, perché e come” abbatterà ogni singolo albero, la Trasparenza resta spenta. Ma andiamo per ordine.

Lo abbiamo saputo per caso: dalle ordinanze sul traffico

La vicenda dell’abbattimento di alberi in centro a inizio 2026 emerge da tre diverse determinazioni della Polizia Locale di Roma che riportano la data del 31 dicembre 2025 (Gruppo Prati). Gli atti riguardano Viale Angelico, Viale Carso e Via Monte Zebio: non parlano di perizie, non raccontano le motivazioni degli abbattimenti, ma stabiliscono unicamente i relativi divieti di sosta con rimozione (e in un tratto di Viale Angelico anche divieto di transito) per consentire i lavori.

La pagina “Abbattimenti”: tre documenti, ma non quelli su Prati

Ed è qui che scatta la domanda politica: dove sono le carte? Nella sezione del sito di Roma Capitale dedicata al Dipartimento Tutela Ambientale (sottosezione “Abbattimento essenze arboree”), i cittadini segnalano da mesi che non risultano pubblicati i documenti tecnici firmati da agronomi che, secondo il Regolamento del Verde, dovrebbero permettere – e con largo anticipo – a residenti e associazioni di capire le ragioni tecniche (quindi insindacabili) di ogni singolo abbattimento. Peggio: in quella pagina ci sono solo tre documenti, al momento in cui scriviamo, e nessuno di essi è collegato ai tagli annunciati per l’inizio 2026 a Prati. Ma perchè?

Perché è un problema: sicurezza sì, ma senza “segreti”, nel rispetto della Trasparenza

Sia ben inteso: nessuno chiede al Campidoglio di ignorare la sicurezza. Se un albero è davvero pericoloso, va gestito, quindi potato. Se necessario, in taluni casi, anche abbattuto. Ma in una città ‘normale’ il cittadino non lo scopre “a sorpresa”, leggendo le ordinanze sui divieti di sosta per Capodanno e Befana. Lo scopre prima, con una comunicazione chiara: quali alberi, quali motivi, quali valutazioni tecniche, quali alternative, quali reimpianti. Roma, invece, sembra procedere al contrario: informazioni generiche, documenti che non compaiono, pagine che non aiutano.

Roma e il paradosso: 2700 anni di diritto, ma il link non funziona

C’è un’ironia amara: Roma è la città in cui 2700 anni fa nasce il diritto e dovrebbe essere la casa trasparente dei cittadini, specie sul tema del verde di cui si è tanto dibattuto, anche di recente. Eppure, quando si parla di alberi pubblici – un tema che tocca quartieri, salute urbana, ombra d’estate e qualità della vita – la sensazione è di essere davanti a un’amministrazione che non intende comunicare per nessuna ragione. Il risultato è sempre lo stesso: i comitati si insospettiscono, le persone si arrabbiano, la fiducia scende. E ogni abbattimento diventa un caso politico.

Il déjà-vu del 2025: “motoseghe più veloci del sito”

Il contesto, purtroppo, è già noto. A dicembre 2025 i cittadini denunciavano abbattimenti avviati in più Municipi mentre sul sito mancavano ancora atti e motivazioni consultabili: “motoseghe più veloci del sito internet del Comune”, spiegavano i cittadini. Si parlava di urgenza, di perizie e controlli, ma la domanda restava: “tutto agli atti… dove li vedono i cittadini?”. Ora, con Prati e l’inizio 2026, il copione sembra ripetersi: decisioni operative chiare, trasparenza opaca.

E intanto la Procura indaga sul “sistema verde”

Sul tema, la Procura di Roma si è già attivata, come emerso anche dalle inchieste pubblicate da testate giornalistiche nazionali. I magistrati romani negli ultimi mesi hanno acceso un faro sulla gestione e manutenzione del verde: dalle verifiche sugli abbattimenti nelle ville storiche e sugli appalti, fino alle indagini collegate ai numerosi casi di alberi e rami caduti in città. Un contesto che rende ancora più urgente una cosa semplice: se si taglia, il Campidoglio deve spiegare prima e bene, con atti consultabili da tutti. Non continuare a nascondersi dietro il solito muro di gomma… verde.