Roma, movida incontrollata in via dei Coronari: “Ragazzi ubriachi, bisogni in strada e schiamazzi fino all’alba”

Altro che “Dolce Vita”. Nella splendida cornice di via dei Coronari, una delle vie più belle e storiche di Roma, la notte ha smesso da tempo di essere magica, come cantava Gianna Nannini. Al suo posto, ogni sera va in scena un teatrino di schiamazzi, urla, risse e degrado. E mentre i giovani si divertono tra drink e selfie, chi ci vive da decenni è costretto a scegliere tra medici, avvocati o… traslochi.
C’è chi ha già fatto le valigie, come Carla, che dopo una vita nel cuore di Roma ha ceduto alla stanchezza e si è trasferita in periferia: “Volevo solo dormire in pace”. C’è chi, come Rita, 70 anni e una vita intera passata in via dei Coronari, è rimasta. Ma ora filma le risse da dietro la finestra, le invia alle istituzioni e ha persino comprato un antifurto solo per farlo suonare e spaventare i “disturbatori molesti”: “Fingiamo l’arrivo della polizia con le sirene, a volte funziona”.

Residenti esasperati, locali scatenati: “Qui si urina ovunque e nessuno interviene”
“Ci sono ragazzi ubriachi che barcollano fino all’alba, fanno bisogni ovunque e nessuno fa niente”, racconta Roberto, membro del Comitato SOS Via dei Coronari e dintorni – Rioni Ponte e Parione. “Un tempo succedeva solo nel weekend, adesso anche il mercoledì è diventato un delirio”.
Tra risse, insulti e addirittura minacce, i cittadini si sentono abbandonati: “Mi hanno detto che mi bruciano casa se non sto zitta”, denuncia Rita. E la paura cresce, insieme all’esasperazione. In molti si rivolgono alle forze dell’ordine, altri tentano l’autodifesa con secchiate d’acqua e antifurti sonori. Ma il punto è che, come dice la stessa Rita, “per risolvere davvero servirebbe ben altro”.
L’intervento di Schiuma (FdI): “Non è movida, è caos. Serve un Piano regolatore del divertimento”
A parlare, ora, è anche la politica. E in particolare Fabio Sabbatani Schiuma, responsabile del Dipartimento “La Città della Notte” di Fratelli d’Italia, che interviene duramente.
“Io avrei molto da dire. Questa non è movida, tantomeno quella che vorremmo per Roma. In primis manca il rispetto delle regole e chi sbaglia deve pagare: c’è infatti troppa improvvisazione nel settore e serve una vigilanza ausiliaria. Poi va proposta una più sana cultura del divertimento da indicare ai giovani e su questo abbiamo tante idee.
Ma soprattutto serve il Piano regolatore del divertimento, ossia zonizzare le licenze destinate all’intrattenimento in modo da impattare meno possibile con la residenzialità. È necessario che il Campidoglio faccia convivere il sacrosanto diritto alla quiete pubblica con quello al divertimento e al lavoro. Le città europee che hanno saputo farlo vivono anche un incremento del turismo, mentre Roma di notte o è deserto o è inferno”.
Il problema non riguarda solo via dei Coronari. Come denuncia Schiuma, la Capitale è spaccata tra quartieri deserti e altri trasformati in zone franche. Senza una strategia chiara, i residenti pagano il prezzo di una movida ingestibile. E la bellezza di Roma, quella vera, rischia di essere sepolta sotto un cumulo di bicchieri di plastica, urla e inciviltà. Il Campidoglio, per ora, tace. Ma la pazienza dei cittadini è finita. E a quanto pare, anche quella degli antifurti.
