Roma nella Top 5 italiana dell’Happy Index 2025: tra meraviglie, degrado e problemi, è davvero una città felice?

L’Happy City Index 2025, stilato dall’Institute for Quality of Life di Londra, ha incluso Roma tra le prime cinque città italiane nella classifica della felicità urbana. La capitale si posiziona al 5° posto a livello nazionale (116ª al mondo), dietro a Milano (25° posto globale e prima in Italia), Torino (38°), Firenze (60°) e Bologna (67°) . A livello mondiale, Copenaghen guida la classifica, seguita da Zurigo e Singapore.

Le bellezze di Roma: un patrimonio senza eguali
Roma è universalmente riconosciuta per il suo patrimonio storico e culturale. Monumenti iconici come il Colosseo, la Fontana di Trevi e il Pantheon attraggono milioni di visitatori ogni anno. La città offre una vasta gamma di musei, teatri e eventi culturali, contribuendo a un ambiente ricco di stimoli artistici e intellettuali. Inoltre, la presenza di parchi storici come Villa Borghese e Villa Doria Pamphilj offre spazi verdi per il relax e l’attività fisica. Queste ricchezze favoriscono un senso di appartenenza e di identità storica che, per molti, compensa le difficoltà quotidiane. Ma…
Le sfide quotidiane: traffico, trasporti e rifiuti
Però vivere a Roma comporta anche affrontare diverse criticità. Il traffico congestionato è una delle principali fonti di stress per i residenti, con tempi di percorrenza, tra andata e ritorno, che possono superare le due ore al giorno. E a dirlo non sono solo gli sfoghi sui social, ma anche stime Atac e Aci, secondo cui il romano medio trascorre circa 120 minuti al giorno nel tragitto casa-lavoro, spesso incolonnato lungo via Cristoforo Colombo, il GRA o tutte le altre arterie principali (ma anche le stradine secondarie non scherzano). Il continuo stress da ingorghi incide negativamente sulla salute mentale, aumentando l’ansia e togliendo tempo prezioso al tempo libero e alla famiglia.
Le promesse di metro e tram più rapidi si scontrano con infrastrutture obsolete, cantieri e ritardi cronici. Senza un piano serio di potenziamento del trasporto pubblico, la felicità urbana resta su carta. Per non parlare dei continui borseggi che avvengono proprio sui mezzi pubblici, soprattutto sulle Metro: una piaga che, negli ultimi anni, ha visto un incremento incredibile, al punto che privati cittadini, come Simone Cicalone e Simone Carabella, dedicano il loro tempo a speciali “ronde” per cercare di individuare i borseggiatori e sventare i colpi.
Il problema dei rifiuti è un’altra questione irrisolta, con cassonetti spesso stracolmi e una raccolta differenziata non sempre efficace.
Degrado e microcriminalità
I nostri numerosi articoli sui quartieri di Roma hanno mostrato – purtroppo – il degrado in cui versa la città, con tendopoli che non sono più improvvisate, ma stabili. Al massimo, si spostano da una parte all’altra quando qualcuno tenta di bonificare l’area a seguito delle annose lamentele dei residenti, stanchi di vedere persone che urinano e defecano in strada. E poi cumuli di rifiuti, spaccio, aggressioni. Non è fantasia, è cronaca. Certo, succede ovunque. Ma non rende felici. Al limite rende insicuri.
Affitti alle stelle
Un altro aspetto che incide sulla qualità della vita è l’aumento dei costi abitativi. L’espansione dei bed and breakfast e degli affitti turistici, soprattutto in vista del Giubileo, ha contribuito a un incremento dei canoni di locazione. Attualmente, una stanza singola può costare fino a 700 euro al mese, mentre un appartamento con due camere può raggiungere i 1.500 euro, spese escluse.
Cifre da capogiro per chi guadagna uno stipendio «normale». Molti giovani – che qualche anno fa sarebbero stati definiti “bamboccioni” – sono costretti a restare con i genitori, rinviando l’autonomia e aumentando la frustrazione. Il mercato immobiliare, ormai rivolto ai turisti e agli investitori internazionali, sembra aver dimenticato il bisogno di abitazioni vere per chi lavora e costruisce ogni giorno la città.
Milano, Firenze e le altre: il contesto nazionale
Ma guardiamo cosa succede nelle altre città d’Italia che sono rientrate nell’Happy City Index 2025. In vetta alla classifica italiana c’è Milano, sorprendentemente prima, grazie a un sistema di servizi efficienti, trasporti rapidi e opportunità lavorative. Seguono Torino, Firenze e Bologna, tutte città più contenute, con meno caos e un costo della vita più moderato. Roma deve invece fare i conti con le sue dimensioni monumentali e le sfide infrastrutturali che ne derivano.
A livello globale, città come Copenaghen (prima in assoluto), Zurigo e Singapore si avvalgono di politiche urbane all’avanguardia e di un welfare capillare, parametri in cui la capitale fatica a eccellere.
Roma è felice? Il bilancio finale
Roma è davvero “felice”? La sua bellezza unica e la ricchezza culturale sono fonti di orgoglio e soddisfazione, ma i problemi di mobilità, il degrado urbano, la criminalità quotidiana e il rincaro degli affitti pesano come macigni sull’umore dei cittadini.
Per restare nella Top 5, la capitale deve affrontare con serietà e investimenti mirati queste criticità, puntando su trasporti pubblici all’avanguardia, un rigore nel decoro urbano e politiche abitative che garantiscano equità. Solo così potremo trasformare la felicità su carta in un benessere reale per chi vive ogni giorno le strade di questa città senza pari.
Ma l’amministrazione comunale, visto come sono andate finora le cose, sarà capace di farlo? Ai romani l’ardua sentenza.