Roma, neonato muore 5 giorni dopo il parto. La mamma: “Se c’è un colpevole la pagherà cara”

Neonato morto al policlinico Umberto I

Una culla rimasta vuota, un dolore che non trova spiegazioni. È la storia del piccolo Francesco Roma, nato lunedì 22 settembre all’ospedale Santissima Trinità di Sora e morto appena cinque giorni dopo, all’Umberto I di Roma, dove era stato trasferito d’urgenza. La Procura di Frosinone ha aperto un’inchiesta per chiarire cosa sia accaduto in quelle ore drammatiche dopo la nascita del piccolo.

E a denunciare pubblicamente l’accaduto sono i genitori, Eleonora Minotti e Christian Roma, passati in un attimo dalla felicità alla disperazione.

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La disperazione dei genitori

La coppia, residente ad Arnara, in provincia di Frosinone, aveva atteso con gioia l’arrivo del bimbo, che avrebbe fatto compagnia all’altro figlio che già hanno. “Il fratellino aspettava con gioia questa nascita. Lo ha amato e aspettato fino all’ultimo”, scrive la mamma.

Ma ora i genitori si sono ritrovati a vivere l’incubo che nessun padre e nessuna madre dovrebbe affrontare. «La verità verrà a galla se avremo ragione noi, poi se Dio ha voluto così ci mettiamo l’anima in pace», ha detto papà Christian, distrutto ma determinato a capire se ci siano stati errori.

Secondo i familiari, il piccolo sarebbe nato senza patologie apparenti, un dettaglio che alimenta i dubbi. Per questo la coppia si è affidata agli avvocati Marco Torriero e Marco Maietta, chiedendo che sulla salma vengano eseguiti accertamenti medico-legali.

Il trasferimento d’urgenza a Roma

Stando a quanto ricostruito, il neonato non riusciva ad aumentare di peso: dopo ogni poppata calava invece di crescere. Per questo i medici di Sora hanno disposto il trasferimento all’Umberto I, dove sono stati attivati tutti i protocolli d’urgenza. Purtroppo, nonostante i tentativi dei sanitari, il piccolo Francesco è morto nella notte tra il 26 e il 27 settembre.

La famiglia ha presentato una querela ai carabinieri di Frosinone, chiedendo il sequestro delle cartelle cliniche degli ospedali di Sora e Roma, oltre all’autopsia. Il fascicolo è già stato aperto e nelle prossime ore la Procura conferirà l’incarico a un consulente tecnico d’ufficio. Intanto, sui social si moltiplicano i messaggi di cordoglio e vicinanza a mamma Eleonora e papà Christian.

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Le parole della mamma

Sul suo profilo Facebook, la mamma fa trapelare tutta la sua disperazione. “Mi domando come si può portare in grembo un bambino per 9 mesi, immaginare la nuova vita che sarà assieme a lui, vederlo nascere, sapere che sta bene, preparare tutto per il suo ritorno trionfale a casa e poi… E poi il buio più totale. Non lo porti più in grembo. E non lo potrai nemmeno più abbracciare. Non so descrivere il dolore immenso che mi sta lacerando sapere che stava bene, credendo che stesse in buone mani e poi ritrovarmi ad avere più il nulla. Solo il dolore, la rabbia verso chi me l’ha portato via ancora prima di poterlo prendere in braccio. E un dolore ingestibile. So solo che se c’è un colpevole la pagherà molto cara”.

Eleonora è giustamente in preda allo sconforto. E si rivolge al suo bambino che non c’è più. “Purtroppo non sono riuscita a proteggerti. Il mondo bastardo infame ti ha dovuto strappare a noi così, senza sapere il come, il quando, il perché. So solo che hai lasciato un dolore immenso. Ma ti prometto che i bastardi la pagheranno cara”. E poi parole di tenerezza. “Aspettami dall’altra parte. Perché l’unico pensiero che mi conforta un po’ è che un arrivederci da questa parte è un benvenuto dall’altra parte. Oggi ho detto arrivederci a metà del mio cuore. Ogni vite che sentivo chiudere era un coltellata al cuore”.