Roma, niente soldi dal Governo. E la Raggi ancora aspetta i fondi per le metropolitane

Niente soldi in Finanziaria per la Capitale. Che ancora una volta sarà tradita e abbandonata. Sull’altare dello strapotere delle Regioni del Nord, che fanno la voce grossa. Sventolando come possibile ‘ricatto’ la bandiera dell’’autonomismo. Una morsa dalla quale il ministro Boccia agli Affari regionali non si sarebbe riuscito a liberare. Finendo per cedere. Questo almeno risulterebbe dalle anticipazioni della prossima manovra di bilancio. Secondo quanto riportato dal quotidiano il messaggero.it. Perché le tanto decantate nuove risorse per il Mezzogiorno assommerebbero appena a 4,6 miliardi di euro, da erogare progressivamente in un decennio. 100 milioni nel 2021, 300 nel 2022 e via via fino al 2030. Un po’ come svuotare il mare con un secchiello insomma. Con l’aggravante che di questo misero bottino Roma non vedrebbe proprio niente. Alla faccia delle dichiarazioni di circostanza, e alla preparazione del Giubileo del 2025. O degli Europei di Atletica 2024. Se ne dovrà fare una ragione anche la sindaca Raggi, che aveva annunciato i fuochi d’artificio con i fondi promessi dall’esecutivo rosso giallo. Ma niente, anche questa volta le buone intenzioni e le promesse sembrano destinate a rimanere solo sulla carta. E la Capitale continua a decadere nel suo lento e inesorabile declino.

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Si chiama ‘fondo di perequazione’, si legge risorse per il Sud. Ma nella Legge di bilancio Roma sparisce

Il nome tecnico è ‘fondo di perequazione’. E le risorse derivano da una legge del 2009. Che mirava a coprire il ritardo infrastrutturale del Mezzogiorno attraverso risorse aggiuntive da destinare a progetti specifici. Completamento della rete ferroviaria, stradale e autostradale, realizzazione delle metropolitane nelle aree urbane. Ma anche investimenti nelle nuove tecnologie e nelle infrastrutture immateriali. Come il fotovoltaico o la banda larga. Nelle scuole, nella rete idrica e fognaria e nelle strutture sanitarie. Per colmare il divario enorme tra Nord e Sud del Paese. Che tra il 2000 e il 2017 ha superato i 44 miliardi di euro. Di soldi in memo dati al Mezzogiorno d’Italia. Alla faccia del Sud sprecone e parassita. Una legge che purtroppo ancora una volta verrà finanziata solo in minima parte. Ma per Roma va anche peggio. Come se con un tratto di penna la Capitale fosse stata cancellata dalla carta geografica ed economica dell’Italia.

I poteri speciali e i fondi per la Capitale non esistono nei 228 articoli della manovra. Ma il miliardo per le Olimpiadi invernali 2026 e’ già sul tavolo

La denuncia riportata dal Messaggero è di quelle destinate a fare rumore. E sulle quali si può già infiammare la prossima campagna elettorale. Nessuna risorsa aggiuntiva per Roma, nei 228 articoli che compongono la prossima Legge di bilancio. E anche le promesse di uno status speciale per la Capitale, e gli importanti progetti promessi dal premier Conte, sembrano essere svaniti nel nulla. Altro che nuove metropolitane, la sindaca Raggi dovrà finire il mandato con quello che ha. E mettere una pezza ai debiti ancora una volta con le tasse dei contribuenti romani. Intanto però, per le Olimpiadi invernali di Milano e Cortina del 2026 è arrivato in gran fretta un miliardo. Che sarebbe già disponibile sui tavoli governativi. 473 milioni per le opere nella Regione Lombardia, 325 nella Regione Veneto, 82 nella Provincia autonoma di Bolzano e 120 milioni in quella di Trento. Con la conseguenza che i gap, invece di ridursi, rischiano di allargarsi ancora.

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