Roma non condona le ville di Castel Fusano: il Campidoglio costretto a ri-presentarsi in Tribunale

Roma, sullo sfondo il litorale di Castel Fusano, foto Google Maps, in primo piano il sindaco di Roma Roberto Gualtieri

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Una pioggia di richieste di condono edilizio giace da anni nei cassetti del Comune di Roma. Si tratta di pratiche che riguardano il cuore verde del litorale romano: l’area di Castel Fusano, storicamente al centro di controversie urbanistiche. A presentare ricorso al Tar del Lazio è stata la società C. F. P. S.r.l., ora in liquidazione, proprietaria di un vasto patrimonio immobiliare nella zona. Il Comune, secondo i giudici, ha mancato di adottare provvedimenti espliciti, restando inerte nonostante il completamento dell’istruttoria da parte della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio.

La recente sentenza (non definitiva) del Tar dà ragione alla società privata sul punto più importante: l’obbligo del Comune di concludere i procedimenti pendenti. Si tratta di pratiche rimaste inevase che oggi tornano prepotentemente al centro del dibattito pubblico.

I mancati condoni di Roma conducono il Campidoglio in Tribunale

Le istanze presentate riguardano costruzioni su cui pendono irregolarità edilizie per le quali la società aveva chiesto condono. Alcune di queste domande erano già state oggetto di una valutazione condivisa con la Soprintendenza, che aveva dato il proprio parere su quali interventi fossero condonabili e quali no. Dopo questo passaggio, Roma Capitale avrebbe dovuto concludere il procedimento, ma ha invece lasciato tutto in sospeso, violando secondo i giudici l’obbligo di pronunciarsi entro termini certi.

Il Tar non si è spinto fino a dichiarare che i condoni debbano necessariamente essere concessi, ma ha stabilito con chiarezza che l’Amministrazione non può restare muta. La legge impone infatti di adottare una decisione motivata, anche quando questa sia negativa. In sostanza, il Comune non può più sottrarsi: dovrà prendere posizione.

Campidoglio in ritardo: sei mesi per decidere

Nella sentenza, il Tribunale ha fissato un termine preciso: 180 giorni. Entro questo lasso di tempo, il Campidoglio sarà obbligato ad adottare provvedimenti espressi su tutte le domande pendenti. Il messaggio del Tar è chiaro: l’inerzia non è più tollerabile. Se entro sei mesi l’Amministrazione non agirà, la società potrà chiedere la nomina di un commissario ad acta, un soggetto terzo incaricato di sostituirsi agli uffici comunali inadempienti.

La mole di documentazione da analizzare, secondo il Comune, sarebbe enorme e renderebbe difficile concludere l’istruttoria. Ma per il Tar questo non giustifica ulteriori ritardi, anche alla luce di precedenti giurisprudenziali consolidati che tutelano il diritto dei privati ad avere risposte, qualunque esse siano.

Risarcimenti in vista: si apre un nuovo fronte

La vicenda ha anche un importante risvolto economico. La società C. F. P. ha chiesto un risarcimento di 4 milioni di euro, ritenendo che l’immobilismo del Comune abbia causato un danno patrimoniale consistente, ma il Tar ha rinviato la richiesta in sede civile.

Il Tribunale, in ogni caso, ha rinviato ogni decisione ulteriore in merito a una nuova udienza, fissata per il 3 febbraio 2026.

La linea dura del TAR contro l’inerzia

Il Tribunale Amministrativo del Lazio, con questa sentenza non definitiva, ribadisce un principio di fondo: l’Amministrazione pubblica non può restare in silenzio di fronte a richieste formali da parte dei cittadini o delle imprese. Il condono, nel merito, resta un provvedimento discrezionale, ma il diritto a ottenere una risposta è invece vincolato. E se l’Amministrazione tarda, si apre la strada al giudice amministrativo.

Quella di Castel Fusano è solo l’ultima di una lunga serie di vertenze che mettono sotto accusa la lentezza cronica della macchina amministrativa romana. In questo caso, però, il prezzo dell’inerzia potrebbe farsi molto salato, non solo in termini legali ma anche sul fronte finanziario. E ora il Campidoglio è costretto a rientrare in aula. Non per discutere una variante urbanistica, ma per rispondere a un silenzio che potrebbe costare caro.

Roma, il litorale di Castel Fusano, foto Google Maps
Roma, il litorale di Castel Fusano, foto Google Maps – www.7colli.it