Roma, occupato l’ex Circolo degli Artisti: scontro ideologico tra attivisti di sinistra e centrodestra


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L’ex Circolo degli Artisti è stato temporaneamente occupato da attivisti e lavoratori del settore culturale, dando vita a un’iniziativa dal forte impatto sociale e politico. Lo stabile, abbandonato da anni e oggetto di degrado, si è trasformato per alcune ore in luogo di dibattito e mobilitazione grazie all’azione del collettivo “Vogliamo tutt’altro” e della rete CLAP – Camere del Lavoro Autonomo e Precario.

Un’occupazione per rivendicare il diritto alla cultura

L’iniziativa, che ha visto la partecipazione di numerosi lavoratori delle arti performative, dell’università, della scuola, del cinema e dell’editoria, ha avuto come obiettivo l’organizzazione di un’assemblea pubblica, volta a denunciare la mancanza di politiche culturali strutturali e a rivendicare il diritto alla cultura come bene pubblico.

Occupiamo questo spazio per ribadire che la cultura non è un privilegio delle élite, ma un diritto di tutte e tutti – si legge nel comunicato degli attivisti – e che deve essere sostenuta e retribuita, non compressa da logiche burocratiche e bandi inefficaci. Liberiamo temporaneamente questo pezzo di città per restituirlo alla vita culturale di Roma”.

Il riferimento è diretto alla lunga storia di abbandono dell’ex Circolo, chiuso dal 2015 dopo una serie di inchieste per occultamento di rifiuti pericolosi e abusi edilizi. Nel 2024 il Comune di Roma aveva avviato le prime operazioni di bonifica e pulizia, grazie a un dissequestro provvisorio, ma il processo di riqualificazione resta incompiuto.

Il centrodestra insorge: “Atto illegale, va sgomberato”

L’iniziativa ha scatenato l’immediata reazione politica di Fratelli d’Italia, che ha condannato con fermezza l’azione, parlando di “occupazione abusiva inaccettabile”. Il senatore Marco Scurria ha puntato il dito contro la presunta partecipazione del consigliere comunale di AVS, Alessandro Luparelli, definendola “l’ennesima conferma che per una certa parte politica l’illegalità è una bandiera”.

“Roma non è terra di nessuno e i nostri quartieri non possono più subire irruzioni illegittime e prepotenze – ha dichiarato Scurria – Insieme ai consiglieri municipali Cristina De Simone e Umberto Matronola, seguiamo da tempo questa vicenda con l’obiettivo chiaro di restituire lo stabile ai cittadini onesti, farlo rivivere nel rispetto delle regole e dell’interesse pubblico. Negli ultimi mesi, chi ha scelto la strada dell’occupazione abusiva è stato puntualmente sgomberato. Perché oggi legalità e sicurezza non sono più slogan, sono un dovere, una responsabilità concreta a cui lavoriamo ogni giorno. Roma merita rispetto, e noi continueremo a garantirlo” conclude Scurria.

A rincarare la dose il deputato FdI Fabio Rampelli, che ha chiesto l’intervento immediato di Prefetto e Questore, denunciando anche presunte minacce ai residenti da parte degli attivisti durante l’assemblea. “Chiediamo l’intervento del Prefetto e del Questore di Roma, con un’azione immediata di sgombero da parte delle Forze dell’Ordine con l’identificazione e la denuncia degli occupanti”.

“Difendere la legalità è un dovere, non una scelta e nell’assemblea celebrata nel corso della mattinata cittadini residenti sono stati intimiditi, insultati, spintonati e minacciati – conclude Rampelli – I Comitati per il decoro e la legalità presenti in zona hanno annunciato una mobilitazione per difendere il diritto a una qualità della vita all’altezza delle tasse che pagano: comunali, regionali e nazionali. Dopo la battaglia pluri decennale per sgomberare e riqualificare un’area a 300 metri dalla Basilica di San Giovanni sarò presente per sostenerli ogni giorno, come giustamente richiedono residenti e operatori economici”.

La replica di SCE: “Luparelli ha esercitato il suo ruolo istituzionale”

A rispondere a tono è il gruppo consiliare di Sinistra Civica Ecologista, che ha difeso il consigliere Luparelli, accusando la destra di “strumentalizzare politicamente una partecipazione pacifica e trasparente a un’assemblea pubblica”. “Luparelli non ha partecipato ad alcuna occupazione – si legge in una nota – ma ha svolto il proprio ruolo istituzionale, a volto scoperto, nel pieno rispetto della legalità. Ha semplicemente ascoltato le istanze di lavoratori e lavoratrici che da anni chiedono di restituire alla città spazi culturali abbandonati”.

Ex Circolo degli Artisti simbolo del suo abbandono

Un tempo punto di riferimento della vita notturna e culturale romana, il Circolo degli Artisti si trova oggi in uno stato di totale abbandono. Situato a pochi passi dalla stazione Tuscolana, è immerso in un contesto urbano segnato da occupazioni abusive, spaccio e marginalità sociale, secondo le segnalazioni di residenti e comitati per il decoro.

La riqualificazione dell’area è attesa da anni, ma resta bloccata in attesa di un dissequestro definitivo, che consentirebbe al Comune di dare il via a una vera ristrutturazione. L’assessorato al patrimonio, guidato da Tobia Zevi, ha annunciato di aver avanzato la richiesta ad aprile 2024, ma da allora nulla si è mosso concretamente. Il rischio è che il confronto ora degeneri in una contrapposizione ideologica, mentre la città continua a perdere pezzi del suo tessuto culturale. La chiusura dell’Angelo Mai, del Teatro Valle, e di tanti altri luoghi simbolici, pesa come un macigno sull’identità di Roma.