Roma, oggi l’anniversario della strage di Acca Larentia: è polemica sulla targa per Stefano Recchioni

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A pochi giorni dalla sua rimozione – e in occasione dell’anniversario – la targa dedicata a Stefano Recchioni, uno dei tre giovani di destra uccisi il 7 gennaio 1978, è stata nuovamente affissa su un muro vicino alla storica sede dell’MSI in via Acca Larentia. La notizia, secondo quanto riportato su ANSA, ha immediatamente scatenato polemiche. Giovanni Barbera, dirigente di Rifondazione Comunista, ha definito la ricollocazione una “grave provocazione”, chiedendone l’immediata rimozione da parte delle autorità competenti.

Questa nuova targa, identica alla precedente e firmata “I camerati”, sarebbe attualmente presidiata da un gruppo di militanti. Una settimana fa, la targa era stata rimossa dalla Polizia Locale su sollecitazione del PD romano. Tuttavia, anche quella decisione aveva sollevato proteste. Tra le voci contrarie alla rimozione c’era quella di Fabio Rampelli (FdI), vicepresidente della Camera, che aveva contattato il sindaco Roberto Gualtieri. Rampelli aveva sottolineato il valore simbolico della targa come ricordo per gli amici e i familiari delle vittime.

Anniversario della strage di Acca Larentia: giornata intensa a Roma

Oggi si terranno le commemorazioni ufficiali in via Acca Larenzia 10. Èprevista la presenza dell’assessore al Personale Giulio Bugarini (Pd) per il Comune di Roma e del governatore del Lazio Francesco Rocca. Tuttavia, le attenzioni sono concentrate sulle manifestazioni pomeridiane, tradizionalmente organizzate da gruppi di destra radicale. Lo scorso anno, durante questi eventi, si erano registrati saluti romani e momenti di tensione, che oggi hanno portato 31 militanti di CasaPound a rischio processo.

Presidi antifascisti e memorie divise

A pochi minuti a piedi da via Acca Larenzia, in via Appia Nuova 357, Rifondazione Comunista organizzerà un presidio davanti alla targa di Ivano Zino, vittima dei Nar nel 1978. Secondo quanto dichiarato da Giovanni Barbera all’ANSA, l’obiettivo del presidio è “ribadire il ripudio di ogni forma di fascismo e chiedere lo scioglimento delle organizzazioni neofasciste”.