Roma, ok ai termosifoni da metà novembre, ma con un grado in meno: tutte le informazioni
 
                    Roma, i cittadini potranno finalmente attivare i riscaldamenti a partire da sabato 15 novembre 2025. La nuova ordinanza del Campidoglio definisce il periodo di accensione e spegnimento degli impianti termici per la stagione invernale 2025-2026, che si concluderà l’8 aprile 2026. L’obiettivo è duplice: limitare l’inquinamento atmosferico e contenere i consumi energetici, due elementi strettamente legati alla qualità dell’aria e al caro-bollette.
Roma, massimo 11 ore al giorno di termosifoni
Gli impianti potranno restare accesi per un massimo di 11 ore giornaliere, comprese tra le 5:00 e le 23:00.
Una fascia ampia, ma che richiede un uso razionale: non sarà possibile tenere i termosifoni accesi per l’intera giornata. Per gli uffici pubblici il limite è ancora più restrittivo, fissato a 10 ore giornaliere.
Si punta così a ridurre le emissioni inquinanti provenienti dagli impianti civili, una delle principali fonti di polveri sottili e CO₂ in città.
 
    Temperature più basse: fino a 19 gradi negli appartamenti
L’ordinanza introduce una riduzione di 1°C rispetto ai limiti previsti dal DPR n. 74/2013.
Negli edifici residenziali, commerciali e pubblici la temperatura massima consentita è 19°C, con una tolleranza di +2°C.
Negli edifici industriali, artigianali o simili il limite scende a 17°C, sempre con +2°C di tolleranza.
In pratica, i cittadini dovranno imparare a convivere con qualche grado in meno rispetto al passato, favorendo il risparmio energetico e riducendo l’impatto ambientale.
Deroghe per strutture sanitarie e scuole
Le regole non sono uguali per tutti. Sono esclusi dalle limitazioni ospedali, case di riposo, scuole materne e nidi, dove le esigenze di comfort termico sono indispensabili. Anche piscine e saune restano fuori dai vincoli di orario e temperatura, così come le sedi diplomatiche non ubicate in edifici condominiali.
Infine, gli edifici destinati ad attività industriali o artigianali possono richiedere deroghe, qualora esistano esigenze tecnologiche o produttive che impediscono il rispetto dei limiti imposti.
Effetti per famiglie e cittadini
Per una famiglia media, la novità significa più attenzione ai consumi.
Il riscaldamento domestico non potrà superare i 19°C medi, ma la tolleranza consentirà picchi fino a 21°C in casi eccezionali.
Si tratta di un compromesso tra comfort abitativo e sostenibilità ambientale.
La misura, inoltre, potrà contribuire a ridurre i costi in bolletta, anche se resta indispensabile un uso consapevole dell’energia.
Verifiche e sanzioni
L’ordinanza prevede controlli sul rispetto dei limiti di orario e temperatura.
Le autorità potranno effettuare verifiche sugli impianti termici e richiedere la documentazione di manutenzione.
In caso di irregolarità, sono previste sanzioni e interventi correttivi.
È quindi importante che i cittadini verifichino per tempo la regolarità del proprio impianto e la taratura dei termostati.
Consigli pratici per affrontare l’inverno
Prima del 15 novembre è consigliato controllare la caldaia e assicurarsi che la manutenzione sia aggiornata.
Regolare i termostati ambiente, evitare di coprire i radiatori e migliorare l’isolamento delle finestre sono accorgimenti semplici ma efficaci.
Ridurre anche di un solo grado la temperatura interna può abbattere i consumi fino al 10%.
Un piccolo gesto che, moltiplicato per centinaia di migliaia di abitazioni, può fare la differenza per l’ambiente e per il portafoglio.
Un impegno per aria più pulita e bollette più leggere
La riduzione delle ore di accensione e delle temperature massime non è solo una misura di contenimento, ma un passo concreto verso una città più sostenibile.
Limitare l’uso del riscaldamento significa meno emissioni di CO₂ e meno particolato nell’aria, con benefici diretti sulla salute pubblica.
Allo stesso tempo, si riducono i consumi energetici e i costi familiari, in un periodo in cui il risparmio è diventato una necessità.
In sintesi: le regole da ricordare
Accensione dal 15 novembre 2025.
Spegnimento entro l’8 aprile 2026.
Massimo 11 ore al giorno (tra le 5 e le 23).
Temperature massime: 19°C (+2°C) negli edifici civili, 17°C (+2°C) in quelli industriali.
Deroghe per strutture sanitarie, case di riposo, scuole materne, piscine, saune, sedi diplomatiche e stabilimenti con esigenze produttive specifiche. L’inverno alle porte impone nuove regole, ma anche nuove abitudini. Chi si prepara per tempo potrà affrontare la stagione fredda senza disagi, risparmiando energia e tutelando l’ambiente. Il messaggio è chiaro: scaldarsi sì, ma con misura.
