Roma, online il video del pestaggio in metro a Cicalone: “Calci in testa e calci in faccia”

Simone Cicalone

Il 13 novembre 2025, nella stazione Ottaviano della linea A della metropolitana di Roma, lo youtuber Simone Cicalone è stato vittima di un’aggressione da parte di un gruppo composto da circa dieci persone. Il pestaggio sarebbe avvenuto nell’atrio della stazione, in una zona molto frequentata, e avrebbe coinvolto anche una guardia giurata intervenuta per soccorrerlo. Fin da subito è apparso un episodio strutturato e non casuale, ipotesi rafforzata dalle modalità dell’attacco e dal numero di persone coinvolte.

Il giorno successivo, Cicalone ha pubblicato un video che mostra gli istanti immediatamente successivi all’aggressione e consente di chiarire alcuni dettagli della dinamica e dello stato in cui si trovava subito dopo i colpi ricevuti.

Cosa si vede nel video dell’aggressione a Simone Cicalone

Il video si apre con voci concitate e frammenti di conversazioni, segno della confusione che ha seguito l’attacco. Si sente più volte chiamare Simone, mentre alcune persone cercano di capire le sue condizioni. Una sanitaria gli si avvicina per prestargli le prime cure, chiedendo informazioni sui colpi ricevuti e sul dolore che riferisce al volto.

Cicalone appare visibilmente stordito e riferisce di aver subito un pugno “da dietro”, spiegando di non vedere da un occhio e indicando il gonfiore alla mascella. Nel frattempo altri presenti chiedono l’arrivo dell’ambulanza e cercano ghiaccio, mentre una guardia giurata conferma di essere stata colpita a sua volta.

Il video dell’aggressione a Simone Cicalone, pubblicato il 14 novembre, è un documento che restituisce in tempo reale la brutalità dell’attacco avvenuto a Ottaviano il giorno prima. Nelle immagini – parzialmente censurate per motivi di sicurezza – si sente la confusione di un’imboscata violenta, in cui dieci uomini colpiscono lo youtuber mentre i presenti tentano di capire cosa stia accadendo.

Le prime voci sono frammenti di panico. Una donna avverte: «Sta riprendendo la stazione, sta riprendendo te e non a me». Poi l’arrivo repentino degli aggressori: «Ehi! Ehi! Che vuoi? Ancora?!». Il nome di Simone viene urlato più volte, come un allarme: «Simone! Simone! Che ti hanno fatto? Chiama l’ambulanza!».

Nel video si vede chiaramente che Cicalone è sotto shock. Riesce appena a rispondere alla sanitaria che tenta di medicarlo: «Ho preso un pugno da dietro… ho un occhio che non vedo». Mentre cerca di mantenere l’equilibrio, si tocca la mascella gonfia e ripete di continuo: «Mi fa male tutto, ma sto in piedi. Sto in piedi…».

Attorno a lui la tensione resta altissima. Una guardia chiede il ghiaccio, mentre Evelina – la videomaker – è ancora scossa per l’aggressione subita anche lei. Un vigilante, caduto a terra poco prima, è visibilmente provato dal colpo ricevuto. Nel caos generale si sente persino chi tenta di tenere lontani gli aggressori rimasti a distanza: «Giuseppe, hai chiamato l’ambulanza già?».

Quando la situazione si stabilizza, Cicalone prova a ricostruire ciò che è accaduto. La sua voce è rotta, ma lucida: racconta del pugno “caricato”, dato con tutta la forza per mandarlo KO. «Un colpo al mento, quello che ti stende subito». E aggiunge: «Io l’ho incassato. Non ho reagito. La parte bestiale diceva: ‘Mettete a fa’ a cazzotti’. Quella razionale diceva: ‘Non puoi permettertelo, tutti ti conoscono’».

È un passaggio chiave del video: l’ammissione di aver scelto di non difendersi per evitare di peggiorare una situazione già pericolosa. Una scelta difficile, ma consapevole.

Il racconto completo nel video

Nel video Cicalone entra poi nel dettaglio della dinamica. Spiega che, dopo il primo pugno, il gruppo si è “incattivito” perché lui non cadeva: «Gli rodeva che ero ancora in piedi. Ne è arrivato un altro, poi un altro ancora…».

Il punto più drammatico è quando descrive la caduta provocata da un giovane aggressore che si posiziona dietro di lui mentre indietreggia: «Mi ha fatto inciampare. Quando sono caduto hanno infierito. Calci alla testa, alla faccia… a terra ti vogliono finire».

Il tono dello youtuber si fa più duro: definisce gli aggressori «gente che non vale niente», accusandoli apertamente di spacciare, rubare e seguire anziani per sottrarre loro bancomat e codici.
Sottolinea che una persona non abituata a combattere sarebbe stata “stesa al primo colpo”: «Io sto ancora qui intero. Ma i calci alla testa… quelli fanno male, specie da uno di 100 chili».

@federicoferrai

Cicalone racconta l’aggressione subita in metro da parte di 10 Borseggiatori. Massima solidarietà a Cicalone e alle due guardie giurate finite in ospedale. Le persone oneste si stringono al vostro fianco. #cicalone #metro #borseggiatori #borseggiatrici

♬ Drama accompaniment, crisis, impatience, chaos, chaos(1084745) – Lyrebirds music

Nel video si sente Cicalone spiegare di non aver usato lo spray al peperoncino che porta sempre con sé perché, in una stazione chiusa, avrebbe messo a rischio tutti i presenti: «Sarebbe partito il panico. C’erano anziani, c’era di tutto».

Si sente anche la preoccupazione per le sue condizioni: «Ho la mascella gonfia, un occhio non ci vedo, ma i denti li ho».

Di seguito il filmato integrale dell’aggressione (click al link per poterlo visionare su YouTube a causa dei contenuti sensibili).