Roma, ospita un pusher fantasma nel suo B&B: la Polizia mette i sigilli all’affittacamere

Polizia di Stato in azione a Roma

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Un B&B nel cuore di Roma, a pochi passi dalla stazione Termini, in via Giolitti, è finito sotto sequestro dopo un’operazione della Polizia che ha svelato una realtà inquietante: una stanza trasformata in deposito per la droga. Il caso è esploso quando un ventitreenne egiziano, privo di documenti, è stato fermato dagli agenti del Commissariato Viminale. In tasca aveva alcune dosi di hashish e cocaina, già confezionate e pronte per lo spaccio. Un controllo di routine che si è trasformato in un’indagine ben più ampia, capace di travolgere il titolare della struttura ricettiva.

La scoperta delle chiavi

L’episodio ha preso una piega decisiva quando i poliziotti hanno trovato, nella giacca del giovane, un mazzo di chiavi. Non un dettaglio banale, ma il tassello mancante che ha condotto gli investigatori a una struttura ricettiva poco distante. Proprio lì il ragazzo risultava ospitato, senza però che la sua presenza fosse stata segnalata alla Questura attraverso il sistema obbligatorio “Alloggiati Web”. Un’omissione che pesa come un macigno sulle responsabilità del gestore.

Una stanza trasformata in deposito

All’interno della camera occupata dal giovane, gli agenti hanno trovato ulteriori quantità di droga già suddivise in dosi. Non si trattava dunque di un soggiorno ordinario, ma di una vera e propria base logistica dello spaccio. L’ospite fantasma utilizzava la stanza come deposito e come punto di distribuzione della droga. Una scoperta che evidenzia, ancora una volta, come alcune strutture ricettive possano trasformarsi, se non adeguatamente controllate, in rifugi ideali per attività criminali.

L’ombra delle responsabilità

Il nodo più grave della vicenda riguarda la gestione della struttura. L’ospite non era stato registrato né comunicato alle autorità, nonostante gli obblighi previsti dalla legge. Il titolare ha dunque permesso che una persona priva di documenti di identità soggiornasse liberamente senza alcuna tracciabilità. Una leggerezza che la Questura ha interpretato come un comportamento di grave negligenza, con conseguenze immediate sul futuro dell’attività.

Il provvedimento del Questore

Parallelamente all’inchiesta penale sul giovane pusher, la Questura di Roma ha aperto un procedimento amministrativo nei confronti dell’affittacamere. All’esito dell’istruttoria, il Questore ha deciso di sospendere la licenza della struttura. Per i prossimi dieci giorni, il B&B resterà chiuso e i sigilli apposti dalla Polizia rappresentano un monito per tutti gli operatori del settore: rispettare la legge sugli alloggiati non è un dettaglio burocratico, ma un presidio di sicurezza fondamentale.

Un campanello d’allarme per il turismo

L’episodio solleva interrogativi pesanti sulla sicurezza e sulla gestione delle strutture extralberghiere a Roma. La città, meta di milioni di turisti, pullula di B&B, affittacamere e case vacanza. Un settore in continua espansione che, se da un lato rappresenta una risorsa economica, dall’altro può diventare terreno fertile per l’illegalità. Il caso di via Giolitti dimostra come la mancanza di controlli accurati possa aprire la porta a ospiti “fantasma”, con ricadute non solo penali ma anche sull’immagine stessa della capitale.

La linea dura delle istituzioni

Il provvedimento della Questura si inserisce in una strategia di tolleranza zero verso le strutture che non rispettano gli obblighi di legge. Non è la prima volta che a Roma vengono chiusi B&B o affittacamere per gravi irregolarità nella registrazione degli ospiti. Ogni mancata comunicazione equivale a lasciare zone d’ombra che possono essere sfruttate da criminali. E in un’area delicata come quella di Termini, già teatro di microcriminalità diffusa, la vigilanza diventa ancora più cruciale.

Una lezione per i gestori

Il caso lancia un messaggio chiaro a chi opera nel settore turistico: le responsabilità non si fermano al mero incasso della tariffa. Ogni gestore ha il dovere di garantire la trasparenza e la legalità delle presenze nella propria struttura. Omettere un check-in regolare significa esporsi a conseguenze pesanti, che vanno dalla sospensione della licenza fino alla chiusura definitiva. La vicenda di via Giolitti rappresenta un precedente che non potrà essere ignorato.

Conclusioni

Dietro la facciata anonima di un B&B, si celava un centro di smistamento per la droga. Un “ospite invisibile” che ha sfruttato l’assenza di controlli per portare avanti la sua attività illegale. Ma il colpo di mano della Polizia ha riportato la legalità, mettendo i sigilli a una struttura che aveva scelto di chiudere un occhio sulle regole. Roma, città del turismo e della cultura, non può permettersi simili zone franche. Le istituzioni sembrano averlo compreso: la lotta agli alloggiati fantasma è appena iniziata.