Roma, ossa umane tra i rifiuti nel padiglione in ristrutturazione dell’ospedale San Camillo

Macabro ritrovamento questa mattina al San Camillo, rinvenuti resti ossei umani tra i rifiuti, durante i lavori nel padiglione Monaldi, attualmente dismesso. Il ritrovamento è avvenuto intorno alle 9 del mattino, quando un operaio della ditta incaricata dei lavori ha notato ossa sospette nel vano ascensore al piano terra, parzialmente coperte da detriti e rifiuti di cantiere. Il personale ha immediatamente allertato le autorità.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Stazione Monteverde Nuovo, che hanno sequestrato l’area per consentire i rilievi, e i colleghi della Sezione rilievi del Nucleo Investigativo di via in Selci, insieme al medico legale, che ha effettuato un primo esame sui resti. Secondo una prima valutazione, le ossa potrebbero essere datate, ma saranno gli esami forensi a stabilirne con certezza l’epoca e la natura.

Ipotesi al vaglio degli inquirenti
Le indagini sono ancora in fase iniziale. Al momento, gli investigatori non escludono alcuna ipotesi, si cerca di capire se i resti siano di origine storica, magari riconducibili a un vecchio utilizzo della struttura ospedaliera, o se si tratti di un fatto recente e di possibile rilievo penale.
Il padiglione Monaldi, da tempo inutilizzato, è oggetto di una profonda ristrutturazione, parte del più ampio progetto di riqualificazione dell’intero complesso ospedaliero. Non è la prima volta che, durante lavori di scavo o demolizione, emergono reperti storici o resti umani, ma il ritrovamento avvenuto in un contesto sanitario rende la vicenda ancora più delicata.
Area sotto sequestro
L’area del ritrovamento rimarrà sotto sequestro fino al completamento degli accertamenti scientifici. Ulteriori aggiornamenti sono attesi nei prossimi giorni, quando gli esiti delle analisi potranno fornire informazioni più precise sull’identità e l’epoca dei resti rinvenuti.