Roma, palpeggia gli alunni a scuola: professore di chimica condannato a 7 anni di carcere

Classe - scuola

Sette anni di prigione per aver abusato della sua aura d’autorità per molestare sei studenti minorenni. È questa la condanna inflitta dai giudici del Tribunale di Roma a un professore di chimica di 43 anni, accusato di aver palpeggiato i suoi alunni in due diversi istituti della Capitale. Una vicenda che riapre il dibattito su come proteggere i più giovani all’interno delle mura scolastiche, dove i ragazzi dovrebbero essere invece al sicuro.

Secondo il giudice, il docente avrebbe compiuto abusi “con abuso di autorità, sfruttando la fiducia – e l’isolamento fisico – all’interno dei laboratori di chimica. Sei ragazzi hanno raccontato di gesti improvvisi, palpeggiamenti occultati da un sorriso o una parola gentile. Un copione che si ripeteva ciclicamente nei due istituti coinvolti.

Le indagini

Dopo la prima denuncia dell’ottobre 2023, i carabinieri – su impulso del pm Cascini e del sostituto Trotta – hanno effettuato una perquisizione. Oltre al ritrovamento di materiale pedopornografico nel pc del professore, è stato installato un sistema di videosorveglianza all’interno del laboratorio, grazie alla collaborazione della scuola. I filmati hanno confermato le denunce degli studenti: scena dopo scena, sono emersi gesti inconfutabili, tanto rapidi da lasciare i ragazzi confusi.

Abusi sistematici tra i banchi

Le testimonianze hanno un filo comune: il professore approfittava del momento della correzione o dell’incoraggiamento per avvicinarsi al ragazzo, toccarlo con discrezione sulla pancia, coscia o anche sui genitali. In alcuni casi, il ragazzo veniva spinto contro il piano del laboratorio, immobilizzato dalla posture dell’insegnante. L’abuso, a detta del gip, era così repentino da rendere impossibile la reazione degli studenti.

La sentenza

Grazie al rito abbreviato, il condannato ha evitato parte della pena, ma la sentenza lo manda dietro le sbarre. A questa si aggiunge l’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici e da incarichi a contatto con minori. Una misura necessaria per tutelare i ragazzi e prevenire nuovi abusi.

Quattro famiglie si sono costituite parte civile, assistite dagli avvocati De Angelis, Gay e Iacutone. Hanno espresso sollievo non solo per la pena decisa, ma anche per le interdizioni imposte, che assicurano una protezione futura. Un piccolo spiraglio dopo una vicenda che ha rivelato le ombre di un sistema che dovrebbe essere neutro e sicuro.