Roma, Parco degli Acquedotti diventa il palco delle polemiche: lite da bar nel VII Municipio (ma i problemi sono altri)

Roma, Parco degli Acquedotti

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Nel VII Municipio di Roma non ci si annoia mai. Ogni settimana un nuovo episodio della sitcom “Istituzioni a confronto”, con protagonisti sempre loro: il consigliere Umberto Matronola (in versione critico ambientale) e il presidente Francesco Laddaga (in versione rapper offeso). Questa volta il ring è il Parco degli Acquedotti, dove si è consumata una faida a colpi di post, commenti passivo-aggressivi e sarcasmo.

La polemica social

Oggetto dello “scandalo”, il palco montato per l’iniziativa organizzata dalla CGIL Filcams per lanciare il Referendum dell’8 e 9 giugno, a cui hanno partecipato in molti.

“Coerenza delle politiche ambientali Fino a poco tempo fa, ogni intervento umano nel parco — persino lo sfalcio dell’erba — era considerato una minaccia alla biodiversità. Si parlava di tutela della flora, della fauna, dell’impollinazione. Oggi, però, si autorizza un comizio che implicherà inevitabilmente transito di mezzi, allestimenti, folla. Allora, viene spontaneo chiedersi: la biodiversità vale solo quando fa comodo”, scrive Matronola su Facebook, postando una foto del palco montato a ridosso dell’Acquedotto Felice.

La replica del presidente Laddaga: “Parole false e faziose, i sindacati hanno diritto di manifestare”

La risposta di Francesco Laddaga, presidente del Municipio VII, non si è fatta attendere. Con toni accesi, ha scritto: “Nonostante le idee dei suoi leader e dei vostri modelli politici, i sindacati in Italia hanno ancora tutti i diritti democratici e costituzionali, compreso quello di organizzare iniziative pubbliche richiedendo e ottenendo tutti i permessi relativi, come in questo caso”.

Ha poi definito “idiozie” le accuse rivolte da Matronola sulla gestione del parco durante il periodo di impollinazione. “Per quanto riguarda la biodiversità e il rispetto del periodo di impollinazione, è un mese che scrive idiozie e falsità, evidentemente i due video in cui spiegavo la questione contenevano frasi troppo lunghe: se vuole la prossima settimana può passare in presidenza, come fa sempre quando le occorre qualcosa: proverò a farle dei disegnini, ha aggiunto ironicamente, commentando le critiche sul presunto doppio standard nella tutela ambientale.

Matronola rilancia: “Domande legittime, non riscriva i fatti”

Il botta e risposta si è infiammato ulteriormente quando Matronola ha accusato il presidente di non tollerare il dissenso: “Non ho mai scritto ‘idiozie’. Ho posto una domanda che molti cittadini si fanno: come mai un luogo ‘intoccabile’ ieri, oggi ospita un evento ad alto impatto ambientale?”. Matronola ha anche smentito l’insinuazione secondo cui si sarebbe recato in presidenza per chiedere favori: “Ci siamo incontrati su sua richiesta, a San Policarpo. Non riscriva i fatti”.

Sì alla cura del Parco degli Acquedotti, sì alle manifestazioni, no al DISSING

Chiariamo un punto: il diritto di manifestare va difeso sempre, soprattutto quando in gioco c’è un referendum che riguarda per 4/5 il lavoro (qui un articolo che spiega oggettivamente tutti e cinque i quesiti per scegliere in maniera autonoma cosa votare).

Per quanto riguarda la biodiversità, invece, per settimane, i cittadini hanno denunciato lo stato di abbandono del verde nel Parco degli Acquedotti. Il Primo Maggio, l’erba era ancora troppo alta per permettere picnic o eventi e qualcuno si è lamentato del nostro sopralluogo definendolo “ingiusto”…

Poi, dal 10 maggio 2025, una coincidenza notevole con l’arrivo del sindaco Gualtieri per l’inaugurazione del percorso “Tor Fiscale con il Parco degli Acquedotti”, è accaduto il miracolo: sfalcio completo, prato ordinato, cartelli apparsi magicamente per mostrare le aree deputate alla biodiversità, tutto pronto anche se, ufficialmente, l’intera opera di manutenzione si è conclusa il 22 maggio.

Forse ad entrambi serve un social media manager che li aiuti a gestire meglio la comunicazione con i cittadini, anche perché c’è ben altro a cui pensare.

Parole taglienti al Parco degli Acquedotti, mentre nel quartiere si vedono le vere lame

Mentre nel parco si discute di erba e manifestazioni, fuori dai riflettori la situazione è ben più seria. Nei quartieri limitrofi del Municipio VII, la cronaca registra un’escalation di violenze, truffe e aggressioni. Ad anziani raggirati, si aggiungono risse sempre più frequenti, accoltellamenti e la comparsa inquietante di bande armate di machete.

Il presidente Laddaga non ha competenze dirette in materia di ordine pubblico, ma ha il dovere politico e morale di farsi portavoce delle istanze dei cittadini. Ma può (anzi, deve) alzare il telefono, scrivere lettere, rompere le scatole a chi ha il potere di mandare più pattuglie, rafforzare i controlli, riportare un po’ d’ordine. Magari anche in questo caso, qualcuno suggerirà “un disegnino”.