Roma, PD alla ricerca di voti e alleati per le elezioni 2027: Gualtieri pronto a cedere a M5S e Sinistra due Municipi

Il sindaco Roberto Gualtieri, il PD di Roma, guidato dal segretario Enzo Foschi, e il Pd regionale, col segretario Daniele Leodori, sono entrati in già in pieno clima pre-elettorale 2027. A meno di due anni dal voto per mantenere il controllo del Campidoglio, il sindaco Roberto Gualtieri – aiutano dai pesi massini dem – sta preparando la strategia per blindare la sua ricandidatura a Palazzo Senatorio che passa anche e soprattutto per la riconquista dei Municipi.
L’obiettivo per Gualtieri è chiaro, ma difficile da ottenere praticamente. Dovrà rafforzare la coalizione, quindi tenere insieme le varie anime del Pd, compattare tutta l’eterogenea galassia della sinistra romana e, infine, conquistare Conte e il Movimento 5 Stelle. Per riuscirci, il Pd è pronto anche a cedere agli alleati o presunti tali (come il M5S) – così ha annunciato il PD, proprio per bocca del segretario romano – due municipi di peso, VIII e X, aprendo così il campo a quelle forze che potrebbero decidere la partita del 2027.

Roma, la campagna elettorale 2027 passerà dai Municipi e dall’alleanza con M5S e Sinistra
La campagna elettorale 2027 per il Pd è già partita con la presentazione di “Strada Facendo”. Un dossier che raccoglie tre anni e mezzo di amministrazione Gualtieri. Uno strumento di propaganda politica pensato per raccontare ai cittadini i presunti risultati raggiunti dal primo cittadino. Il libretto sarà distribuito in 15 quartieri entro novembre. Ma ora, oltre alla propaganda pro-PD, a Gualtieri serve anche accelerare la stretta del rapporto con gli alleati.
Le parole d’ordine del Pd di Roma: unità e campo largo, a qualsiasi costo
La regia politica di questa accelerazione non è nelle sole mani di Gualtieri. Accanto al sindaco si muovono Foschi e Leodori, convinti che la campagna elettorale vera e propria scatterà il 7 gennaio, subito dopo la chiusura del Giubileo.
Ma c’è anche un altro nome che emerge con forza tra i big dem di Roma che hanno l’obiettivo di conquistare gli ex grillini, ora contiani: Svetlana Celli, la presidente dell’Assemblea Capitolina. La posizione di Celli è fin troppo chiara e già espressa pubblicamente di recente, davanti a Gualtieri, con i suoi richiami pubblici alla ‘Unità’. La coalizione deve presentarsi unita, quindi, anche per la Celli. Con il Pd al centro, ma pronto ad aprire ampi spazi di rappresentanza agli alleati.
Celli rappresenta la sintesi politica dentro l’aula Giulio Cesare e insieme a Gualtieri, Foschi e Leodori sta spingendo sulla linea del “campo largo” che ride a Sinistra e M5S. Una strategia che punta a bilanciare continuità e compromessi, con l’obiettivo di garantire al centrosinistra la guida della città anche nel prossimo quinquennio.
Municipi come moneta politica per il Pd di Roma
I municipi diventano quindi il banco di prova. Gualtieri e il Pd ‘allargato’, quindi, sono pronti a ‘concedere’ Ostia, ossia l’intero Municipio X, al Movimento 5 Stelle, che farebbe il suo ritorno alla guida del litorale dopo l’esperienza a dir poco turbolenta della Di Pillo degli anni addietro. Ammesso e non concesso, ovviamente, che il M5S sia disposto a cedere alla ‘sirene’ di Gualtieri e del PD di Celli e compagni.
Mentre l’VIII verrebbe ‘gentilmente concesso’, sempre dai maggiorenti dem di Roma, alla sinistra civica ed ecologista. Una mossa che darebbe agli alleati territori simbolici in cambio di un sostegno solido alla ri-candidatura del sindaco Gualtieri.
Il nodo inceneritore di Roma-Santa Palomba: il boccono amaro di M5S e Sinistra
Ma non tutto fila liscio. Il maxi-inceneritore Acea di Santa Palomba è il vero terreno di scontro. Gualtieri lo considera essenziale per risolvere l’emergenza rifiuti. M5S e Verdi-Sinistra lo giudicano invece – almeno pubblicamente – un errore strategico, contrario a ogni politica ambientale moderna.
Accettare l’alleanza con il Pd significherebbe per loro ingoiare un boccone amaro e forse con pesanti risvolti in termini elettorali. Una contraddizione che rischia di pesare non poco sulla credibilità degli alleati. L’inceneritore potrebbe diventare il simbolo della campagna: una bandiera per il sindaco, una ferita aperta per chi dovrà sostenerlo.
AVS più vicina all’accordo
Per Alleanza Verdi e Sinistra la trattativa appare più lineare. Nonostante la contrarietà all’inceneritore, la possibilità di ottenere un municipio simbolico come la Garbatella rappresenta un’occasione da non perdere. L’intesa sembra dunque più semplice, con AVS pronta a giocare un ruolo di peso nel “campo largo”.
M5S tra dubbi e trattative
Molto più complessa la partita con il Movimento 5 Stelle. Ostia e il X Municipio. Coi grillini che non vogliono apparire come meri gregari del Pd. In prima linea, oltre al presidente Giuseppe Conte, ci sono i coordinatori locali, a tessere la ‘trattativa’: Carlo Colizza per il Lazio e Linda Meleo per Roma, già assessora della giunta Raggi.
Sono loro i protagonisti della ‘trattativa’, chiamati a sciogliere il nodo dell’inceneritore e a definire il peso politico del Movimento dentro la coalizione. Insieme a Ferrara, vero rappresentate ex grillino ora contiano ad Ostia.
Per Conte, Colizza, Meleo e Ferrara la scelta è cruciale: accettare l’alleanza con Gualtieri potrebbe garantire un ritorno di forza nella Capitale, ma rischia di minare l’identità ambientalista del movimento.
Un conto alla rovescia già iniziato
Il Pd, con Gualtieri, Foschi e Celli in prima linea, ha già acceso i motori. Dossier, incontri, manovre sui municipi: la macchina elettorale è in movimento. Ma la vera partita si giocherà sull’unità della coalizione.
Se AVS appare pronta a dire sì, il Movimento 5 Stelle tiene ancora il punto. Il futuro dell’inceneritore potrebbe trasformarsi nel vero spartiacque. Da una parte la necessità di governare Roma, dall’altra la fedeltà a un’identità politica che non ammette compromessi su ambiente e rifiuti.
La sfida delle elezioni di Roma 2027
La partita per il Campidoglio è appena iniziata. I municipi diventano pedine di scambio, l’inceneritore un macigno politico, le leadership interne il collante e insieme la variabile.
Per Gualtieri e il Pd, il progetto è chiaro: continuità e campo largo. Per M5S e Verdi-Sinistra, la sfida è trovare un equilibrio tra principi e pragmatismo. Roma, ancora una volta, sarà teatro di una battaglia politica che è già in pieno corso di svolgimento.
