Roma, per il Natale 2025 un nuovo albero dedicato alla pace: Campidoglio cerca sponsor da 139mila €

Roma, l’ombra imbarazzante del famigerato “Spelacchio” di piazza Venezia — l’albero che per anni ha incarnato la precarietà estetica del Natale capitolino — è destinata a svanire nel passato. Roma ha calato l’asso per le festività 2025/2026, annunciando non un semplice abete. Ma un’opera monumentale e densa di significato: l'”Albero di Natale della Pace“. L’iniziativa non è solo una ricerca di un decoro natalizio, ma un vero e proprio manifesto artistico e sociale che verrà installato in piazza del Campidoglio.
Il Campidoglio ha messo in moto la complessa macchina burocratica con un avviso pubblico di ricerca sponsor. Fissando il valore massimo dell’intervento in € 139.000 (IVA esclusa). L’obiettivo è chiaro: un Natale indimenticabile, che faccia risplendere la Città Eterna con un messaggio universale.

Un Simbolo Sospeso tra Storia e Futuro Digitale
Il Comune di Roma ha delineato il suo nuovo progetto. L’albero, o meglio, l’installazione, dovrà essere un totem di pace. Un faro di speranza e dialogo, elevandosi fino a 12 metri nell’austera e sublime cornice di Piazza del Campidoglio. La sua forma, sebbene conica o assimilabile, è richiesta essere radicalmente distintiva rispetto ai canoni tradizionali.
Il bando non lascia spazio a interpretazioni timide. Si cercano proposte che sappiano coniugare la nobile arte con la rivoluzione tecnologica, sfruttando la luce in maniera sostenibile e coinvolgente. Gli sponsor, che garantiranno la realizzazione, l’installazione, la manutenzione e lo smantellamento senza oneri per l’Amministrazione. Lo sponsor avrà in cambio una visibilità preziosa, limitata ma strategica, compatibile con il decoro storico e artistico del luogo.
Interattività Illuminata e Sostenibilità Imperativa
L’installazione è concepita per essere un organismo vivo che dialoga con la cittadinanza globale. Il progetto richiede una marcata interattività e innovazione digitale. I visitatori potranno interagire attivamente, inviando messaggi di pace, foto e desideri tramite il sito web dedicato, www.alberodelcampidoglio.it. Elementi di avanguardia come la Realtà Aumentata (AR) per sovrapporre elementi virtuali sulla piazza e l’uso dell’Intelligenza Artificiale (IA) per rielaborare creativamente i messaggi sono esplicitamente richiesti come elementi preferenziali.
Parallelamente, l’accento è posto sulla sostenibilità. L’uso di materiali riutilizzabili, smontabili e riciclabili, unitamente a sistemi di illuminazione a LED a basso consumo. Spesso auto-alimentati (come da pannelli fotovoltaici), è una condizione imprescindibile. Non è solo un albero, è un laboratorio civico di pensiero ecologico e tecnologia inclusiva.
Il Rischio Etico e le Rigide Esclusioni: Blindare l’Integrità
Dietro l’entusiasmo si cela una trama etica sorprendentemente rigida, che testimonia la volontà di blindare l’iniziativa da qualsiasi ombra di polemica o conflitto di interessi. L’Amministrazione capitolina, con clausole graffianti e meticolose, ha imposto requisiti di esclusione che vanno ben oltre il mero adempimento burocratico. Il bando espelle categoricamente tutte le imprese coinvolte nella produzione, commercializzazione, finanziamento o intermediazione di armi di qualunque genere, comprese quelle elettroniche, chimiche, biologiche o nucleari.
Escluse anche le banche legate all’export di armi, le aziende con riduzioni di personale illegittime, o chiunque promuova prodotti come tabacco, alcolici, materiale pornografico o giochi d’azzardo. Questa ferrea etica di esclusione definisce il vero spirito del progetto: la Pace non è solo un tema decorativo, è un filtro morale per l’accesso alla vetrina più prestigiosa della città.
La Sfida ai Proponenti: Una Visione Site-Specific Senza Tempo
Lo sponsor prescelto, la cui visibilità (loghi e marchi) sarà limitata a targhe discrete di 30×30 cm per non turbare l’armonia michelangiolesca del Campidoglio, si troverà di fronte a una sfida di altissimo profilo. L’installazione deve essere un progetto “site-specific”, capace di esaltare la maestosità dei palazzi storici e la Cordonata. Si prediligono elementi come superfici specchianti per riflettere l’architettura circostante e l’uso di schermi/ledwall per veicolare i messaggi di speranza.
L’Albero della Pace, che sarà acceso solennemente dall‘8 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026, non è solo un addobbo; è un’epifania collettiva che intende restituire a Roma il suo ruolo di faro culturale e morale. La Capitale, archiviata l’era della sciatteria, si prepara a celebrare il Natale con un albero di luce, senso e responsabilità, un inno alla concordia che risuonerà ben oltre le mura del Palazzi Senatorio. Chi sarà l’eletto, il mecenate che saprà dare forma a questa ambizione sublime? Roma è in trepida attesa.