Roma poco trasparente coi dipendenti: il Tribunale bacchetta il Campidoglio

Roma Multiservizi S.p.A., società pubblica partecipata nonché vera e propria ‘costola‘ del Campidoglio, è finita sotto i riflettori per presunte carenze in materia di trasparenza nella gestione del pèroprio personale. Almeno questo è quanto ha stabilito il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio che ha accolto lo scorso 22 novembre il ricorso di un’associazione professionale. L’associazione professionale aveva richiesto a Roma Multiservizi chiarimenti sulla selezione di nuovi professionisti incaricati della gestione di contenziosi societari. La decisione dei giudici amministrativi segna un ulteriore richiamo al rispetto delle norme sulla pubblicità degli atti amministrativi e sull’accesso ai documenti pubblici.
Il Campidoglio, già a settembre scorso, era stato obbligato dal Tar del Lazio a ‘congelare’ la graduatoria finale del consorso(ne) relativo a 690 nuovi posti da dirigente della Polizia Locale. Con rinvio all’udienza del 18 dicembre e con l’obbligo di notificare per ‘pubblici proclami‘ la notizia, ossia renderla pubblica sul sito internet.

Infine, il Campidoglio ha problemi anche con il personale non dirigente. Difatti alcuni dipendenti hanno ottenuto dal Tar Lazio, lo scorso 22 novembre, un’analisi delle progressioni di carriere che sarebbero avvenute (condizionale d’obbligo), negli ultimi mesi, non correttamente. L’intera vicenda verrà discussa in una udienza in programma per il 29 gennaio 2025.
I giudici: Campidoglio poco trasparente coi dipendenti
Tornando al tema principale di questo articolo, “Roma Multiservizi S.p.A. – scrivono i giudici – è società a partecipazione pubblica maggioritaria. Cui si applicano le norme in tema di trasparenza degli atti in quanto compatibili e in tema di diritto di accesso ai documenti, per tutto ciò che concerne le attività di pubblico interesse svolte”.
Fino a fine ottobre, la delega al Personale del Comune di Roma era stata assegnata dal sindaco, Roberto Gualtieri, all’ex assessore Andrea Catarci, poi promosso a inizio novembre a Coordinatore Politico dell’Ufficio per il Giubileo. La delega al Personale è stata poi passata da Gualtieri a Giulio Bugarini, ex capo staff dello stesso primo cittadino.
Poca trasparenza
L’associazione ricorrente aveva chiesto di accedere a documenti fondamentali per comprendere le modalità di scelta dei nuovi professionisti. Come il curriculum vitae, i criteri di selezione e l’offerta economica. A maggio scorso, Roma Multiservizi aveva respinto l’istanza, motivando la decisione con ragioni fiduciarie e sostenendo che non fosse obbligatoria una procedura competitiva. Tuttavia, il TAR Lazio ha rigettato questa posizione. Ribadendo che, essendo una società a partecipazione pubblica, Roma Multiservizi è tenuta a rispettare le norme di trasparenza.
Il Tribunale ha ordinato a Roma Multiservizi di rendere disponibili i documenti richiesti entro 15 giorni, qualora effettivamente detenuti. In caso contrario, la società dovrà dichiarare l’assenza dei documenti con un atto formale. Questa decisione rappresenta un importante richiamo al Comune di Roma e al sindaco Roberto Gualtieri. E sottolinea l’urgenza di garantire una gestione più trasparente e rispettosa delle normative.
La Trasparenza è irrinunciabile
La sentenza evidenzia come la pubblicazione e l’accesso agli atti siano fondamentali. Non solo per garantire la correttezza delle procedure. Ma anche per tutelare interessi economici e professionali. In particolare, il TAR ha sottolineato che l’interesse dell’associazione ricorrente è legittimo e attuale. Poiché riguarda la gestione di risorse pubbliche e il controllo sulle funzioni istituzionali.
La Trasparenza, questione centrale
La questione della trasparenza nella pubblica amministrazione rimane centrale, soprattutto in contesti come quello romano, dove la gestione di partecipate spesso solleva dubbi. Il caso conferma la necessità di un controllo rigoroso e di un impegno concreto per la piena applicazione delle leggi, a tutela dell’interesse collettivo.