Roma, porte della metro sbattute in faccia ai cittadini a Termini, Fabio Schiuma (FdI): “ Atac è in grado di gestire servizio?”

Roma Termini, l'ingresso

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Roma, mercoledì 10 dicembre, ore 18.20, piena ora di punta, sulla banchina della Metro B a Termini – direzione Laurentina il treno è arrivato già stracolmo. I passeggeri a bordo sono scesi in pochi secondi, liberando le carrozze. Proprio mentre chi era in attesa stava per salire, però, le porte si sono richiuse all’improvviso, senza consentire a nessuno di entrare. Alcuni utenti hanno rischiato di rimanere incastrati tra le ante, sorpresi da una manovra giudicata troppo brusca.

“Pericoloso e assurdo”: la rabbia dei presenti

Il convoglio è ripartito lasciando in banchina decine di persone, costrette ad attendere il treno successivo in uno dei momenti più affollati della giornata. Tra i presenti è montata subito la rabbia: c’è chi parla di “situazione pericolosa”, chi denuncia “mancanza di attenzione” verso l’utenza e chi sottolinea come, in un nodo cruciale come Termini, la gestione dei tempi di apertura e chiusura delle porte dovrebbe essere particolarmente prudente e calibrata sui flussi reali.

Schiuma raccoglie la segnalazione: il caso arriva in Campidoglio

La segnalazione è stata raccolta da Fabio Sabbatani Schiuma, dirigente di Fratelli d’Italia, e riportata al nostro giornale. Schiuma – storicamente impegnato su temi di partecipazione e ascolto dei cittadini, suo il progetto “La parola ai cittadini” – ha deciso di farsi portavoce del disagio dei passeggeri.

«Oltre alla sicurezza dei passeggeri, andrebbe rivista la frequenza delle corse, soprattutto nelle ore di punta, ma anche quella notturna che a Roma è ridicola e inesistente. L’affidamento ad Atac della gestione è stato e resta sempre un punto interrogativo. Io personalmente ero contrario»

L’esponente politico di FdI intende accendere i riflettori sull’affidamento del servizio pubblico ad Atac, rivendicando di essersi opposto (in passato e dall’opposizione) a quella scelta in Aula e chiedendo oggi una verifica approfondita sulla qualità e sulla sicurezza del servizio.

professor Fabio Sabbatani Schiuma
professor Fabio Sabbatani Schiuma – www.7colli.it

Termini, il nodo più delicato della rete romana

La stazione Termini è il principale hub del trasporto romano: incrocia le linee A e B della metropolitana e i collegamenti ferroviari nazionali, regionali e aeroportuali. La linea B collega Laurentina a sud con Rebibbia e Jonio a nord, per un totale di decine di stazioni, ed è tra le dorsali più cariche di traffico della città. Proprio il nodo Termini è oggetto da anni di lavori di adeguamento per migliorare flussi, sicurezza, evacuazione e accessibilità, con interventi su impianti, percorsi e barriere architettoniche.

Atac tra nuovi contratti, investimenti e polemiche

Il servizio di metro e bus a Roma è gestito in house da Atac per conto di Roma Capitale. La società è al centro di un nuovo contratto di servizio che promette più mezzi, nuovi treni e un aumento della produzione di vetture-chilometro nei prossimi anni, con l’obiettivo dichiarato di ridurre attese e disservizi. Ma non mancano le critiche: comitati, associazioni e opposizioni in Campidoglio sollevano da tempo dubbi sulla capacità dell’azienda di garantire un servizio davvero adeguato, soprattutto in vista dei grandi eventi che porteranno milioni di pellegrini e turisti in città.

Affollamento, attese e sicurezza: il malessere quotidiano degli utenti

L’episodio di Termini si inserisce in un quadro di malessere diffuso: molti utenti giudicano i mezzi troppo affollati, rumorosi e spesso in ritardo, e non risparmiano critiche al decoro delle stazioni. Sulla Metro B, l’affollamento nelle ore di punta condiziona anche i tempi di fermata in banchina, che talvolta non tengono conto del reale flusso di salita e discesa. Tra scioperi, guasti e corse saltate, ogni episodio critico – come le porte chiuse in faccia a Termini – diventa il simbolo di un sistema che, agli occhi di molti romani, resta ancora troppo fragile. Ed è su questo terreno che Schiuma punta a incalzare l’amministrazione e Atac, a partire da una semplice, concreta domanda: i passeggeri sono davvero al centro del servizio pubblico?