Roma prima in classifica, a Garbatella spunta il “Mago” Gasperini: il murale che ‘strega’ la Serie A
Roma, a Garbatella, quartiere che da sempre mescola romanità e fantasia, è comparso un nuovo protagonista: il “Mago” Gasperini. Non in panchina, stavolta, ma su un muro. Cappello a punta, sciarpa giallorossa e sguardo da stregone che conosce già il finale del campionato: la Roma sola al comando della Serie A. Per qualcuno è semplice street art, per molti tifosi è la prova definitiva che il miracolo calcistico è già scritto in vernice. In un campionato dove ogni conferenza stampa sembra un talk show, il murale diventa la copertina non ufficiale della nuova Roma gasperiniana.
Grinta, cuore, sudore: la ricetta nel pentolone
Al centro della scena il pentolone nero, stile manuale di pozioni, da cui esala un fumo verde acceso. Sopra, la formula che ogni allenatore ripete ma che qui diventa slogan di quartiere: «Grinta, cuore, sudore». La Roma che comanda la classifica viene raccontata come un esperimento riuscito, un’elaborata ricetta di pressing, corsa e qualche bestemmia trattenuta a fatica in area tecnica. Nella lettura ironica dei tifosi, la pozione è l’unico modo logico per spiegare perché, per una volta, sono gli altri a inseguire e non il contrario.
Drugi, il writer che dipinge la fede giallorossa
A firmare l’opera è lo street artist Drugi, da tempo voce colorata dei muri di Roma. Il suo profilo social è un album di devozione calcistica: striscioni trasformati in quadri, coreografie in bozzetti, miti popolari che vanno dai cantautori a Pino Daniele e Massimo Troisi in Vespa. Con Gasperini-mago, Drugi fa un passo oltre: non solo ritrae un allenatore, ma ne cristallizza il momento. L’uomo chiamato il 6 giugno 2025 a cambiare il destino della Roma diventa simbolo di una città che si aggrappa con ironia al sogno più antico: guardare tutti dall’alto in classifica. E sperare di vincere il campionato, dopo il lungo digiuno degli ultimi anni.
Dal rosso in panchina al verde della pozione
Nel murale non ci sono arbitri, ma il rosso di Roma–Cremona aleggia come un fantasma. Quel cartellino per proteste eccessive, che in altre piazze avrebbe scatenato editoriali indignati, qui è diventato quasi titolo onorifico: “uno di noi”. Il verde della pozione sembra cancellare la macchia del rosso, trasformandola in folklore. A Garbatella, tifosi e curiosi si fermano, commentano, ridono: il messaggio è chiaro, si perdona tutto al tecnico che ha riportato la squadra in cima. Purché la magia duri almeno fino a maggio.
Il quartiere che sogna il “miracolo”
Il murale è già meta di pellegrinaggio laico: foto, selfie, storie social con la didascalia “non svegliateci”. Nella Roma che soffre, critica, si divide, l’opera di Drugi unisce: la squadra prima in classifica non è solo un dato, è un clima emotivo. Tra un caffè al bar e una battuta sull’ennesimo rigore non dato, i residenti lo dicono sottovoce, senza nominare la parola proibita: scudetto. Per ora basta il “miracolo” di vedere la Roma davanti a tutti e un mago, disegnato su un muro, che continua a rimestare la sua pozione verde.