Roma: prima l’Ama impone il porta a porta e poi non è in grado di farlo

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“E’ paradossale che i condomini con più di 7 appartamenti siano costretti a provvedere in proprio all’esposizione dei bidoncini su strada, è quanto indicato da Ama sul suo sito.’Le utenze che risiedono in edifici con più di 7 appartamenti gettano i rifiuti domestici nei bidoni condominiali assegnati, da esporre su strada nei giorni e negli orari stabiliti in base al calendario di raccolta (salvo eccezioni riportate nel calendario dei servizi su mappa).

Le incredibili condizioni imposte dall’Ama

Dopo l’esposizione i bidoncini – prosegue l’Ama – devono essere custoditi all’interno della pertinenza condominiale. Si ricorda che la pulizia, la custodia e l’esposizione dei contenitori condominiali, in comodato d’uso gratuito, sarà a cura del condominio o di un suo incaricato. Il personale Ama non entrerà nell’area condominiale’. “Mi chiedo ma che porta a porta è questo?”. È quanto dichiara il consigliere capitolino di Fratelli d’Italia, Federico Rocca.

Una doppia tassa al cittadino causata di fatto dall’Ama

”I cittadini pagano un servizio per la raccolta dei rifiuti ma poi devono pagare un’altra persona che quotidianamente espone e riporta dentro i bidoncini a seconda dei giorni di raccolta. Siamo in presenza di una doppia tassa, una imposta dall’Ama e una indotta ma obbligatoria. Fino a qualche mese fa non era così, anche perché il “porta a porta” lo ha imposto l’Ama, ai residenti non è stata la possibilità di scegliere. Ora però le responsabilità ricadono sui condomini visto che l’Ama non è in grado di svolgere il servizio.

Ma il porta-a-porta non fu deciso dall’Ama?

Di fatto farebbero prima a rimettare i cassonetti in strada, visto che i bidoncini ci rimangano per gran parte della settimana. Talvolta quando gli operatori saltano il giro, rimangono davanti ai portoni pieni di sacchetti della spazzatura, con tutte le complicazioni igienico sanitarie”. ”A questo punto – prosegue Rocca – o l’Ama è in grado di espletare il servizio senza ricadute sui condomini oppure dovrebbe far pagare una tariffa ridotta. Per i condomini che sono costretti a farsi carico della gestione di una parte del servizio, che ribadisco, non dovrebbe essere a carico dei cittadini.

FdI: valuteremo come tutelare i cittadini a cui si fornisce un servizio a metà

Il servizio deve essere garantito dalla società di raccolta dei rifiuti. Sia perché i cittadini già pagano la Tari più cara d’Italia sia per una questione di sicurezza relativa alle persone che ogni giorno movimentano i bidoncini. I quali potrebbe essere soggetti ad infortuni. Vedremo come regolarci con il contratto di servizio con Ama. Altrimenti valuteremo in altri sedi come tutelare i cittadini che pagano un servizio che gli viene fornito a metà”.