Roma, prof di lingue molesta studentesse minorenni durante la gita: sospeso per un anno

violenza contro donne

Lo hanno sospeso per un anno. E, nella scuola, un liceo di Roma, a Monteverde, ormai non si parla d’altro. Le voci corrono da un compagno all’altro, i sussurri all’uscita, le facce incredule di chi proprio non se l’aspettava. Da giorni, ormai, l’unico argomento è uno: il prof di lingue sospeso dopo le presunte molestie a due studentesse, entrambe minorenni, durante la gita in Spagna. Un uomo ultrasessantenne, incensurato, che insegnava da anni. Ma secondo diverse ragazze non sarebbe la prima volta.

L’effetto domino delle prime testimonianze

La denuncia delle due giovani avrebbe aperto un varco. E da quel varco sono cominciate ad arrivare altre storie, simili e inquietanti. Ragazze che parlano di palpeggiamentisfregamentibaci improvvisimessaggi ambigui. Episodi archiviati per mesi come “atteggiamenti strani”, commentati tra amiche in corridoio, minimizzati per paura o imbarazzo.

Così “il professore strano” sarebbe diventato un sospetto seriale. Tanto che, tempo fa, era stata persino organizzata un’assemblea per aiutare alcune allieve in difficoltà. Adesso, dopo le indagini dei Carabinieri, il Pm aveva chiesto i domiciliari. Il gip ha invece optato per la sospensione dal pubblico servizio: un anno fuori da qualsiasi scuola, pubblica o privata. Una misura arrivata grazie al coraggio delle due studentesse che, tra lacrime e vergogna, hanno trovato la forza di raccontare tutto alla professoressa di religione.

Il racconto della gita e gli episodi che nessuno voleva vedere

“Mentre salivamo la scala della cattedrale si è messo dietro di me e ho sentito il contatto dei suoi genitali sulla schiena”, ha raccontato una delle ragazze. All’inizio, come riporta il Messaggero, pensava fosse un incidente, un urto dovuto alla folla. Ma quella sera è successo di nuovo. La ragazza descrive un gesto identico: il prof che si avvicina, una mano sulla spalla, una sulla schiena, il corpo che si incolla al suo. Lei che si scansa. Lui che insiste.

L’altra studentessa parla della stessa dinamica: il docente che arriva da dietro “senza farsi notare”, le mani dalle spalle ai fianchi, il corpo che si avvicina troppo, troppo spesso. A fermarlo, una volta, è stato un compagno che si è accorto di tutto e si è messo in mezzo. E non sarebbe finita lì. Secondo più testimonianze, quei comportamenti continuavano anche in classe: abbracci non richiesti, mani che tiravano la cinghia dei pantaloni delle ragazze per avvicinarle, messaggi WhatsApp con cuori e baci inviati dopo le lezioni.

La denuncia, le indagini e il timore di un ritorno

La docente di religione, scioccata da ciò che aveva ascoltato, si è rivolta al preside. Poi è partita la denuncia ai Carabinieri. Le vittime sono state ascoltate alla presenza di una psicologa. Molte hanno raccontato la stessa scena: imbarazzo, disagio, il tentativo continuo di evitarne lo sguardo durante l’ora di lezione. Ora il professore è allontanato dall’istituto. Ma nel liceo serpeggia un’altra paura: che, terminata la sospensione, possa tornare. Ed è questa, oggi, la domanda che si fanno in molti, soprattutto le ragazze che hanno avuto il coraggio di parlare.