A Roma ci sono le prove dell’esistenza dei fantasmi: sono nel “Piccolo Duomo di Milano”, al Museo delle Anime del Purgatorio

Altro che fantasmi da film horror: a Roma c’è un museo che espone le loro impronte vere. Si trova in una chiesa neogotica affacciata sul Tevere, nel cuore del quartiere Prati, e ha un nome che pochi conoscono, ma che merita attenzione: Museo delle Anime del Purgatorio.
Siamo al civico 12 di Lungotevere Prati, dentro la Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio, nota anche come il “Piccolo Duomo di Milano” per il suo stile gotico in piena regola. Qui, in una sala nascosta accanto alla sagrestia, in fondo alla navata a destra, si conserva una collezione unica e inquietante: oggetti toccati dai fantasmi.

Sì, avete letto bene. Secondo la tradizione cattolica, sono anime del Purgatorio che, per ottenere suffragi dai vivi, si manifestano lasciando segni concreti: mani bruciate su camicie, dita impresse su libri di preghiera, banconote annerite dal fuoco. Tutto esposto, tutto vero.
L’origine del Museo delle Anime del Purgatorio
Il 2 luglio 1897 la cappella laterale della chiesa prende fuoco. Quando le fiamme si spengono, sulla parete annerita compare l’immagine di un volto umano. Il sacerdote francese Victor Jouët, viceparroco e testimone diretto, interpreta quell’apparizione come il messaggio di un’anima dannata. Da quel giorno inizia a raccogliere, in giro per l’Europa, prove simili di contatti tra vivi e defunti. Così nasce il museo.
Oggi è visitabile gratuitamente, adiacente alla sagrestia della chiesa. Ogni oggetto ha la sua storia. C’è una camicia da notte col segno di una mano: apparteneva a Giuseppe Leleux, visitato dallo spirito della madre, che gli rimproverò una vita dissoluta lasciando un’impronta bruciata. C’è anche una banconota mezza carbonizzata, testimonianza di un’apparizione in Belgio.
Le leggende: fantasmi, sentinelle e bambini che ridono
Non mancano i racconti inquietanti. Alcuni parlano di due amanti morti che si rincorrono ogni notte, con molte persone che affermano di aver visto due ombre stringersi in un abbraccio. Altri giurano di aver sentito risate di bambini tra le teche. Ma il caso più celebre è quello della sentinella del Pantheon, che nel 1932 avrebbe ricevuto un messaggio dall’aldilà: il fantasma di re Umberto I gli apparve e gli lasciò un’impronta di fuoco sul cappotto, incaricandolo di consegnare un messaggio segreto a Vittorio Emanuele III.
Come arrivare
- Indirizzo: Lungotevere Prati, 12 – Roma
- Metro: Linea A, fermata Lepanto
- Bus: linee 70 e 87
- Telefono: +39 06 68806517 (per conferma orari)
L’ingresso è gratuito, ma è gradita un’offerta. Il museo è piccolo, ma denso di mistero e simbolismo.