“Roma regione”, l’obiettivo di una vita diventa realtà

Roma regione

Riflettere “su quella proposta ‘Roma regione’ avanzata dalla destra un po’ di tempo fa”. E se lo dice anche Paolo Cento (intervistato ieri da Il Tempo), la discussione può diventare interessante. Perché si apre finalmente un varco anche a sinistra. 

Saranno passati vent’anni quando ne cominciammo a parlare nelle sedi politiche. In regione, ci lavorammo assieme all’assessore Donato Robilotta: serviva a dare poteri legislativi – finalmente! – alla Capitale d’Italia. Ora anche a sinistra – sia pure da un’ala minoritaria – cade un tabù.

Poteri per Roma regione

Perché c’è bisogno di questi poteri, declinandoli nella forma costituzionalmente corretta.

La città diventi finalmente padrona del suo destino.

Con le sue leggi, le sue regole, la sua nuova classe dirigente. Costituente.

Sarebbe una rivoluzione, spazzerebbe via i tempi lunghi dettati da una burocrazia che non conosce pietà.

Il che non è esattamente la stessa baggianata pronunciata da Virginia Raggi l’altra sera a La7. Per la sindaca la rivoluzione consiste nell’abbattimento “dei 35 giorni che ora il Comune deve attendere per i pareri degli enti interessati”. Cioè, vuole abolirli? Vuole decidere tutto da sola? Quali sfracelli programma la sua testolina?

Non basta. Sugli appalti vuole impedire “che chi perde faccia ricorso”. Più che una riforma sembra uno stratagemma….

La firmino i candidati

A primavera prossima per fortuna ci sarà un altro sindaco e magari la proposta per Roma regione potrà fare passi in avanti. A condizione che non si dimentichi che la Capitale è questa e che le altre grandi città non devono essere trasformate nel pretesto per impedire che Roma abbia i poteri che le spettano per il suo ruolo. Istituzionale e nella Storia.

Per troppo tempo si è frenato con la scusa di Milano e delle altre metropoli. Ma ci deve essere un prima e un dopo e in questo caso prima la Capitale.

Farebbe bene il centrodestra, prima ancora di pensare al sindaco, di proporre la firma ai suoi candidati in campo nelle varie liste, ad una proposta di legge costituzionale che se si vuole e’ già pronta.

Ci vuole solo la volontà di uscire dal chiacchiericcio. E se se ne comincia a parlare anche a sinistra, forse è giunto il momento che il progetto Roma regione venga fissato come obiettivo prioritario.