Roma, resta oscurata la sezione ‘Alberi Abbattuti’ del sito del Comune: Giunta invitata in Campidoglio per l’auto-difesa

Roma, sullo sfondo una motosega che abbatte un albero, in primo piano il sindaco Gualtieri, l'assessore all'Ambiente Alfonsi e la presidente dell'aula Giulio Cesare, Svetlana Celli

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Martedì 28 ottobre, dalle ore 14, in Campidoglio-Aula Giulio Cesare si presenteranno sindaco Gualtieri e assessore all’Ambiente Alfonsi per difendersi su uno dei temi più controversi dell’ultimo anno: gli alberi abbattuti tra le accuse – di cittadini e Procura di Roma – di opacità sui numeri reali di questa vera e propria strage verde. L’invito è firmato dalla presidente dell’Assemblea Capitolina ,Svetlana Celli. La convocazione arriva in un momento di forte tensione con i cittadini, dopo mesi di proteste, interrogazioni e denunce anche penali (quindi non solo a mezzo stampa e social) sulla gestione a dir poco opaca del patrimonio arboreo romano.

Scompare dal sito del Comune di Roma la sezione ‘Abbattimenti alberi’, trasparenza in profondo affanno

Da oltre una settimana, oltre a tutto il resto, sìè aggiunto un altro grave problema: la sezione “Abbattimento Alberi” del sito del Comune di Roma è sparita, come da noi ricostruito. Non un semplice disguido tecnico, visto che il resto delle attività del sito funzionano regolarmente, ma un vero e proprio ulteriore ‘buco nero informativo’. Nell’area dedicata al Dipartimento Tutela Ambientale, quella dove i cittadini potevano consultare le autorizzazioni per i tagli di alberi e le relative motivazioni, il menù a tendina è scomparso. E non è più ricomparso, negli ultimi nove giorni, come è possibile verificare di persona dal seguente link.
Un dettaglio che ha fatto scattare l’allarme dei cittadini: secondo il Regolamento del Verde Pubblico di Roma, infatti, ogni abbattimento deve essere comunicato e pubblicato almeno dieci giorni prima dei lavori. Ora, però, nessuno può più controllare. I cittadini, privati di uno strumento di monitoraggio fondamentale, hanno denunciato il caso sui social e nelle chat dei comitati di quartiere. “Ridateci la voce del verde”, scrivono.

Il precedente: 13mila alberi tagliati, ma senza bilancio trasparente: indaga anche la Procura di Roma

Già lo scorso 17 ottobre avevamo raccontato l’inchiesta sulla “sparizione” dei dati relativi agli abbattimenti. Un problema, quest’ultimo, che si aggiunge a ben più gravi questioni giudiziarie: la Procura di Roma, coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo e dal pm Mario Dovinola, difatti indaga da mesi sul cosiddetto “verde fantasma”: migliaia di alberi tagliati senza che la cittadinanza ne fosse informata in modo chiaro. I numeri ufficiali, diffusi a fatica durante una Commissione Ambiente, parlano di 13.000 alberi abbattuti dal 2021 a oggi. Un dato impressionante, ma ancora incompleto: non si conosce quante di queste piante siano state sostituite, né con quali criteri. Intanto, i cittadini denunciano tagli massicci in aree come Villa Ada, Villa Borghese, Villa Pamphili e persino nei giardini di quartiere. Le “determine dirigenziali” spesso parlano genericamente di “essenza arborea compromessa”, senza spiegare come, né perché.

L’inchiesta della Procura e il nodo politico

Le indagini della magistratura puntano a chiarire se, dietro i numerosi interventi di abbattimento, si nascondano irregolarità amministrative o ambientali. L’ipotesi è che i dati siano stati gestiti in modo frammentario, senza una piattaforma pubblica e verificabile. Nel frattempo, la sezione online scomparsa dal sito del Comune rischia di diventare l’emblema di un ‘sistema’ politico burocratico poco trasparente, dove la comunicazione istituzionale procede “a singhiozzo”. Dal Campidoglio, intanto, nessuna risposta ufficiale. Né dal sindaco Roberto Gualtieri né dall’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi. Le loro risposte, probabilmente, arriveranno in aula il prossimo 24 ottobre. Proprio loro, del resto, avevano promesso “massima chiarezza” sulla gestione del verde pubblico. Una promessa che, a oggi, resta solo sulla carta, inevasa nei fatti.

Quando la trasparenza diventa un diritto negato

La questione non è solo ecologica: è politica e civile. Ogni albero abbattuto rappresenta una perdita per la città, ma anche un atto amministrativo che deve essere conosciuto e verificabile. I comitati cittadini lo ripetono da mesi: “Non chiediamo di fermare i lavori, chiediamo solo di sapere cosa si fa e perché”.
Una richiesta di buon senso, che si scontra con un sistema burocratico incapace di comunicare con i cittadini. La mancanza di trasparenza crea diffidenza, e la diffidenza genera conflitto.

Roma, la città che perde la sua ombra

Roma non è solo pietra e storia: è anche ombra, foglie e radici. Ogni albero caduto senza spiegazione pesa sul presente e sul futuro della Capitale, già segnata da un caldo sempre più intenso e da livelli di inquinamento preoccupanti. Gli alberi non sono un dettaglio estetico, ma un’infrastruttura vitale. Eppure, nel silenzio delle istituzioni, la città sembra aver dimenticato la sua anima verde.

Mentre la presidente Svetlana Celli convoca l’Assemblea per discutere di “verde orizzontale e verticale”, la pagina degli abbattimenti continua a non ricomparire sul sito ufficiale. Un paradosso che parla da solo: si discute del verde, ma si tace sui suoi numeri. Quelli verdi, reali, certificati, carte, documenti e relazioni tecniche-agronomiche alla mano.

Roma, i cittadini e la Procura chiedono trasparenza e chiarezza

L’appello dei cittadini è chiaro: ripristinare subito la sezione “Abbattimento Alberi”, pubblicare le autorizzazioni, i motivi e i piani di sostituzione. Il verde pubblico non è un affare di pochi, ma un patrimonio comune. E Roma, città che ha inventato il diritto, non può permettersi di oscurare il diritto alla trasparenza. Fino a quando quella pagina non tornerà online, la domanda resterà la stessa: “Cosa ci stanno nascondendo?”

Roma, il post con la denuncia social della cittadina
Roma, il post con la denuncia social della cittadina – www.7colli.it

Martedì 28 ottobre, dalle ore 14, in Campidoglio-Aula Giulio Cesare si presenteranno sindaco Gualtieri e assessore all’Ambiente Alfonsi per difendersi su uno dei temi più controversi dell’ultimo anno: gli alberi abbattuti tra le accuse – di cittadini e Procura di Roma – di opacità sui numeri reali di questa vera e propria strage verde. L’invito è firmato dalla presidente dell’Assemblea Capitolina ,Svetlana Celli. La convocazione arriva in un momento di forte tensione con i cittadini, dopo mesi di proteste, interrogazioni e denunce anche penali (quindi non solo a mezzo stampa e social) sulla gestione a dir poco opaca del patrimonio arboreo romano.

Scompare dal sito del Comune di Roma la sezione ‘Abbattimenti alberi’, trasparenza in profondo affanno

Da oltre una settimana, oltre a tutto il resto, sìè aggiunto un altro grave problema: la sezione “Abbattimento Alberi” del sito del Comune di Roma è sparita, come da noi ricostruito. Non un semplice disguido tecnico, visto che il resto delle attività del sito funzionano regolarmente, ma un vero e proprio ulteriore ‘buco nero informativo’. Nell’area dedicata al Dipartimento Tutela Ambientale, quella dove i cittadini potevano consultare le autorizzazioni per i tagli di alberi e le relative motivazioni, il menù a tendina è scomparso. E non è più ricomparso, negli ultimi nove giorni, come è possibile verificare di persona dal seguente link.
Un dettaglio che ha fatto scattare l’allarme dei cittadini: secondo il Regolamento del Verde Pubblico di Roma, infatti, ogni abbattimento deve essere comunicato e pubblicato almeno dieci giorni prima dei lavori. Ora, però, nessuno può più controllare. I cittadini, privati di uno strumento di monitoraggio fondamentale, hanno denunciato il caso sui social e nelle chat dei comitati di quartiere. “Ridateci la voce del verde”, scrivono.

Il precedente: 13mila alberi tagliati, ma senza bilancio trasparente: indaga anche la Procura di Roma

Già lo scorso 17 ottobre avevamo raccontato l’inchiesta sulla “sparizione” dei dati relativi agli abbattimenti. Un problema, quest’ultimo, che si aggiunge a ben più gravi questioni giudiziarie: la Procura di Roma, coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo e dal pm Mario Dovinola, difatti indaga da mesi sul cosiddetto “verde fantasma”: migliaia di alberi tagliati senza che la cittadinanza ne fosse informata in modo chiaro. I numeri ufficiali, diffusi a fatica durante una Commissione Ambiente, parlano di 13.000 alberi abbattuti dal 2021 a oggi. Un dato impressionante, ma ancora incompleto: non si conosce quante di queste piante siano state sostituite, né con quali criteri. Intanto, i cittadini denunciano tagli massicci in aree come Villa Ada, Villa Borghese, Villa Pamphili e persino nei giardini di quartiere. Le “determine dirigenziali” spesso parlano genericamente di “essenza arborea compromessa”, senza spiegare come, né perché.

L’inchiesta della Procura e il nodo politico

Le indagini della magistratura puntano a chiarire se, dietro i numerosi interventi di abbattimento, si nascondano irregolarità amministrative o ambientali. L’ipotesi è che i dati siano stati gestiti in modo frammentario, senza una piattaforma pubblica e verificabile. Nel frattempo, la sezione online scomparsa dal sito del Comune rischia di diventare l’emblema di un ‘sistema’ politico burocratico poco trasparente, dove la comunicazione istituzionale procede “a singhiozzo”. Dal Campidoglio, intanto, nessuna risposta ufficiale. Né dal sindaco Roberto Gualtieri né dall’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi. Le loro risposte, probabilmente, arriveranno in aula il prossimo 24 ottobre. Proprio loro, del resto, avevano promesso “massima chiarezza” sulla gestione del verde pubblico. Una promessa che, a oggi, resta solo sulla carta, inevasa nei fatti.

Quando la trasparenza diventa un diritto negato

La questione non è solo ecologica: è politica e civile. Ogni albero abbattuto rappresenta una perdita per la città, ma anche un atto amministrativo che deve essere conosciuto e verificabile. I comitati cittadini lo ripetono da mesi: “Non chiediamo di fermare i lavori, chiediamo solo di sapere cosa si fa e perché”.
Una richiesta di buon senso, che si scontra con un sistema burocratico incapace di comunicare con i cittadini. La mancanza di trasparenza crea diffidenza, e la diffidenza genera conflitto.

Roma, la città che perde la sua ombra

Roma non è solo pietra e storia: è anche ombra, foglie e radici. Ogni albero caduto senza spiegazione pesa sul presente e sul futuro della Capitale, già segnata da un caldo sempre più intenso e da livelli di inquinamento preoccupanti. Gli alberi non sono un dettaglio estetico, ma un’infrastruttura vitale. Eppure, nel silenzio delle istituzioni, la città sembra aver dimenticato la sua anima verde.

Mentre la presidente Svetlana Celli convoca l’Assemblea per discutere di “verde orizzontale e verticale”, la pagina degli abbattimenti continua a non ricomparire sul sito ufficiale. Un paradosso che parla da solo: si discute del verde, ma si tace sui suoi numeri. Quelli verdi, reali, certificati, carte, documenti e relazioni tecniche-agronomiche alla mano.

Roma, i cittadini e la Procura chiedono trasparenza e chiarezza

L’appello dei cittadini è chiaro: ripristinare subito la sezione “Abbattimento Alberi”, pubblicare le autorizzazioni, i motivi e i piani di sostituzione. Il verde pubblico non è un affare di pochi, ma un patrimonio comune. E Roma, città che ha inventato il diritto, non può permettersi di oscurare il diritto alla trasparenza. Fino a quando quella pagina non tornerà online, la domanda resterà la stessa: “Cosa ci stanno nascondendo?”

Roma, il post con la denuncia social della cittadina
Roma, il post con la denuncia social della cittadina – www.7colli.it