Roma, rimane incastrato sotto il trattore: servono tre mezzi dei vigili del fuoco per girarlo

Vigili del Fuoco in azione, foto generica

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Roma, un pomeriggio che poteva trasformarsi in tragedia. Alle 14:00 di ieri, nella zona di via Vitorchiano, cuore della zona archeologica di Grotta Rossa, un uomo è rimasto incastrato sotto il proprio trattore dopo un violento ribaltamento del mezzo agricolo. L’incidente, avvenuto in una zona impervia e sterrata, ha richiesto un intervento di emergenza imponente: due squadre di terra dei Vigili del Fuoco, il carro sollevamenti e persino il capo turno provinciale si sono precipitati sul posto per tentare di salvare la vita al conducente.

Le operazioni di soccorso, complesse e ad altissimo rischio, si sono protratte per diversi minuti, mentre la zona veniva messa in sicurezza.

Il trattore si ribalta, l’uomo resta schiacciato

Secondo una prima ricostruzione, l’uomo stava utilizzando il trattore per lavori di manutenzione del terreno quando, per cause ancora in corso di accertamento, il mezzo si è improvvisamente rovesciato su un pendio, schiacciandolo sotto il peso di diverse tonnellate di ferro.
Un attimo fatale, un rumore sordo, poi il silenzio. Alcuni presenti hanno immediatamente lanciato l’allarme, ma il trattore, pesante e incastrato nel terreno, non poteva essere mosso senza mezzi speciali.

Da lì la corsa contro il tempo: tre mezzi dei Vigili del Fuoco, tra cui una gru per i sollevamenti, sono arrivati sul posto in pochi minuti. Il terreno sconnesso e la posizione del trattore hanno reso l’operazione estremamente delicata.

Il salvataggio: una corsa contro la morte

Con manovre millimetriche e coordinamento perfetto, i pompieri hanno sollevato il trattore quel tanto che bastava per permettere ai colleghi di estrarre il conducente, rimasto imprigionato sotto la cabina.
“È stato un intervento difficilissimo”, raccontano fonti interne al corpo, “il rischio era che il mezzo si muovesse di nuovo, schiacciando ulteriormente l’uomo”.

Il trattorista, ancora in vita ma in condizioni gravissime, è stato immediatamente affidato ai sanitari del 118, che lo hanno trasportato in codice rosso all’ospedale Sant’Andrea.
Le sue condizioni restano riservate, ma il tempestivo intervento dei soccorritori ha evitato il peggio.

L’ombra della sicurezza sul lavoro

L’episodio, l’ennesimo nel settore agricolo, riporta alla luce la questione drammatica della sicurezza sul lavoro nelle campagne e nelle aree rurali.
Troppi incidenti, troppo spesso simili. Trattori obsoleti, dispositivi di sicurezza mancanti, manutenzioni ridotte al minimo. E dietro ogni incidente, una storia di fatica, solitudine e scarsa tutela.

Ogni anno, secondo i dati dell’INAIL, centinaia di agricoltori perdono la vita o restano gravemente feriti a causa di ribaltamenti di mezzi agricoli.
Le campagne laziali, nonostante la loro bellezza, restano un territorio ad alto rischio per chi lavora la terra ogni giorno.

Le indagini: nessuna ipotesi esclusa

Sul posto, oltre ai Vigili del Fuoco, sono intervenuti anche i Carabinieri e il personale dell’ASL Roma 1, che hanno avviato i rilievi di rito per ricostruire la dinamica dell’incidente.
Si indaga su un possibile guasto meccanico, ma non si esclude un errore umano o un problema legato alla stabilità del terreno.

La zona di Grotta Rossa, nota per la presenza di antichi resti archeologici e terreni scoscesi, rende ancora più difficile l’utilizzo di mezzi pesanti come i trattori.
Un’area in cui basta una distrazione o un piccolo cedimento per trasformare un normale lavoro agricolo in una tragedia annunciata.

Una ferita aperta nella Roma invisibile

Roma non è solo centro storico e politica. C’è una Roma nascosta, quella delle periferie agricole e delle colline scavate dal tempo, dove ogni giorno decine di lavoratori combattono con macchine vecchie e terreni instabili.
È qui, tra il silenzio dei campi e la polvere delle strade sterrate, che si consumano drammi lontani dai riflettori.

Il ribaltamento di via Vitorchiano non è solo un incidente: è il simbolo di una fragilità strutturale, di un sistema che ancora oggi fatica a proteggere chi lavora la terra.
E mentre il trattorista lotta per la vita al Sant’Andrea, resta un’unica domanda sospesa nell’aria: quante altre volte dovranno intervenire tre squadre dei Vigili del Fuoco per girare un trattore, prima che la sicurezza diventi davvero una priorità?