Roma rimuove un altro cartellone ‘inopportuno’ al Pantheon, dopo il caso di piazza Navona

Roma rimuove un altro cartellone ‘inopportuno‘ al Pantheon, dopo il caso di piazza Navona. Ancora una volta, un cartellone informativo legato al Giubileo 2025 viene rimosso dal centro storico di Roma. Dopo il caso esploso la settimana scorsa a piazza Navona, è ora il turno di un altro pannello turistico, posizionato nei pressi del Pantheon, lungo via della Minerva. La decisione è stata presa dopo un’ondata di critiche provenienti da cittadini, storici dell’arte e urbanisti, indignati dalla presenza di elementi considerati visivamente invasivi e fuori contesto in aree di massimo valore monumentale.
La palina, con una grafica ritenuta “moderna e inadeguata”, è stata smontata nella mattinata del 3 giugno 2025 e trasferita in un magazzino, destinata – come il precedente cartello rimosso a piazza Navona – a non tornare più tra le strade della capitale.

Roma, la polemica esplosa due giorni fa
Il caso è emerso pubblicamente l’1 giugno, quando il posizionamento del cartello a pochi metri dal Pantheon ha sollevato perplessità diffuse. La freccia direzionale apposta sul pannello indicava il monumento che, ironicamente, si trovava a soli trenta passi di distanza. Un’installazione che ha alimentato un clima di sconcerto attorno a un progetto che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto migliorare l’accoglienza dei visitatori in vista del grande evento religioso del 2025.
Ma due errori simili, nel giro di pochi giorni e a distanza ravvicinata, sono bastati a far scattare un campanello d’allarme. Quello che inizialmente poteva sembrare un incidente isolato appare ora come un segnale di mancanza di coordinamento e di scarsa attenzione alle caratteristiche uniche del tessuto urbano romano.
Il vertice a Roma – Campidoglio di oggi per fare chiarezza
Per fare il punto e definire le responsabilità, oggi si terrà un incontro a tre tra il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il sovrintendente Claudio Parisi Presicce e il direttore generale della società Giubileo 2025 Marco Sangiorgio. L’obiettivo è duplice: capire chi abbia autorizzato il posizionamento dei pannelli e bloccare qualsiasi ulteriore installazione prima di una ricognizione dettagliata.
La direzione indicata dal Campidoglio è chiara: sospendere momentaneamente la collocazione di nuove paline fino a quando non sarà completata una revisione generale delle posizioni già approvate e di quelle ancora in fase progettuale. Una misura che intende prevenire ulteriori episodi imbarazzanti e tutelare l’immagine della città.
Un sistema da rivedere, quello di Roma
La vicenda porta alla luce una questione più ampia: il funzionamento delle procedure di approvazione. I cartelli, infatti, dovrebbero essere valutati all’interno di una conferenza dei servizi, un iter tecnico-amministrativo che coinvolge più enti. Eppure, nonostante il via libera formale, appare evidente come manchi un controllo puntuale sulla collocazione effettiva, sull’impatto visivo e sull’armonia con il contesto architettonico.
Secondo fonti interne, il problema risiederebbe non tanto nell’autorizzazione generale quanto nella scelta specifica del luogo esatto e dell’orientamento del cartello. Una valutazione più accurata avrebbe potuto evitare l’effetto paradossale di oscurare monumenti per indicarne la presenza.
Il rischio di altri “incidenti estetici” a Roma
Il caso Pantheon si aggiunge così a un elenco che rischia di allungarsi, minando la credibilità del piano di riqualificazione turistica in vista del Giubileo. Roma, città millenaria e patrimonio dell’umanità, non può permettersi di affrontare una trasformazione urbana senza la necessaria sensibilità culturale e storica.
La speranza è che il vertice di oggi porti a una correzione di rotta. Non si tratta soltanto di correggere un errore grafico o logistico, ma di tutelare l’identità visiva di una capitale che, più di ogni altra, vive in equilibrio tra memoria storica e modernità.