Roma, ruba in chiesa, poi la fuga: inseguimento da Colli Aniene al Verano
Pregava in silenzio, come fa ogni mattina. Accanto a lei, un ragazzo che sembrava un normale fedele. In realtà, dietro quel gesto di apparente devozione, c’era tutt’altro. Un furto consumato all’interno di una chiesa del Collatino, a Roma, luogo che la donna, 78enne disabile, considerava l’ultimo spazio sicuro. A incastrare il ladro non è stata la vittima, ignara di tutto, ma un uomo seduto qualche banco più in là. La scena è durata pochi secondi, abbastanza per far scattare un inseguimento lungo la Tangenziale Est e chiudere la giornata con due arresti.
Il furto nella chiesa
Il giovane è entrato nella Parrocchia di Santa Bernadette Soubirous di via Ettore Franceschini, in zona Colli Aniene, nel IV Municipio di Roma, fingendo di essere un ragazzo bisognoso di preghiera. Si è fatto il segno della croce, si è inginocchiato accanto alla donna e ha iniziato a muoversi come se fosse un fedele qualsiasi. In realtà, aveva puntato la borsa lasciata a pochi centimetri dalla vittima.
Con una giacca ha coperto la borsa, ha aspettato il momento giusto e l’ha portata via in silenzio, avvolta nel giaccone. La donna non si è accorta di nulla: era immersa nelle sue preghiere e convinta di trovarsi in un luogo protetto. A osservare tutto, però, c’era un cittadino che non ha esitato a chiamare la polizia.
Il ladro è uscito dalla chiesa e ha raggiunto un complice. Insieme sono saliti su una Ford Kuga e hanno iniziato la fuga, gettando la borsa vuota appena fuori dalla chiesa dopo aver preso soldi e cellulare. Gli agenti sono intervenuti subito. Un’auto civetta ha intercettato la Kuga, ma i due uomini, entrambi sudamericani, entrambi poco più che ventenni, hanno ignorato l’alt.
L’inseguimento sulla Tangenziale
Una volta intercettata, la Kuga ha tentato il tutto per tutto. Prima un tratto dell’A24 a velocità folle, poi la corsa verso il cimitero del Verano, quindi lo “sbarco” sulla Tangenziale Est. Le volanti hanno seguito la scia dei fuggitivi per diversi chilometri, fino a quando, all’altezza della circonvallazione Salaria, il traffico ha fatto il resto.
La Kuga è stata chiusa da più equipaggi. I due giovani, un cubano e un peruviano, non hanno avuto altre opzioni: sono scesi dall’auto e si sono arresi. Per loro sono scattate le accuse di furto con destrezza e resistenza a pubblico ufficiale. Gli agenti hanno scoperto che entrambi erano già schedati per reati simili. Ora si indaga per capire se la stessa coppia possa essere collegata ad altri colpi messi a segno nelle ultime settimane.
La donna, ancora scossa, ha ringraziato gli agenti. “Non sto bene di salute – ha raccontato – mi ricovero spesso. Ogni giorno vengo qui a pregare. Non mi sono accorta del ragazzo vicino a me, pensavo fosse un fedele. In chiesa mi ero sempre sentita al sicuro”. Ha poi voluto ringraziare l’uomo che ha assistito alla scena: “Senza di lui non avrei saputo nulla”.