Roma, rubano i cavi della nuova casa dell’Acqua Acea: salta l’inaugurazione


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Roma, doveva essere una giornata di festa, quella del 15 maggio, in via di Torre Annunziata 1. Con borracce alla mano e sguardi curiosi, i residenti erano pronti a inaugurare la nuova Casa dell’Acqua, un’infrastruttura attesa da mesi, installata a marzo e pronta finalmente a entrare in funzione. Ma l’appuntamento è saltato. Nella notte tra il 13 e il 14 maggio, ignoti hanno trafugato i cavi elettrici essenziali per far funzionare l’impianto. Il furto ha bloccato sul nascere un servizio pubblico pensato per favorire l’accesso gratuito all’acqua potabile e promuovere comportamenti sostenibili. Il danno, oltre che economico, è stato profondamente simbolico. A farne le spese, una comunità intera.

A Roma un gesto contro un bene comune

Il furto ha colpito un punto nevralgico del territorio del Municipio V, proprio accanto alla sede istituzionale, rendendo il gesto ancora più grave. Non si tratta di un semplice atto vandalico, ma di un attacco diretto a un’iniziativa pubblica pensata per migliorare la qualità della vita dei cittadini. La Casa dell’Acqua, infatti, non è soltanto un erogatore gratuito di acqua liscia e frizzante: è un simbolo concreto di attenzione ambientale, riduzione dell’uso della plastica e accesso equo a un bene primario. Colpire un progetto del genere significa ostacolare il progresso e la civiltà. Un gesto che denuncia disinteresse verso la comunità e un’inquietante sfiducia nei confronti del bene comune.

Stop improvviso all’inaugurazione della casa dell’acqua Acea di Roma

La cerimonia di apertura era programmata da tempo. In agenda erano presenti il presidente del Municipio V, il minisindaco Mauro Caliste, e l’assessora ai Lavori pubblici del Campidoglio, Ornella Segnalini. Ma al momento dell’ultimo controllo tecnico, effettuato alla vigilia dell’evento, l’amara sorpresa: i cavi non c’erano più. Senza alimentazione elettrica, l’impianto è rimasto spento, e l’inaugurazione è stata annullata. L’amarezza è palpabile, soprattutto tra i cittadini che da settimane aspettavano l’attivazione del servizio, previsto in un punto strategico frequentato da studenti, famiglie e pendolari. La zona ospita scuole di ogni ordine e grado, oltre a essere un crocevia quotidiano per centinaia di residenti.

Lavori di ripristino già in corso

Dopo il furto, la società Areti – incaricata della gestione elettrica – è intervenuta per avviare i lavori di ripristino. Tuttavia, i tempi per il ritorno alla normalità restano incerti. Non è ancora possibile fissare una nuova data per l’inaugurazione. I tecnici sono al lavoro per ristabilire i collegamenti elettrici, ma l’episodio ha inevitabilmente rallentato il cronoprogramma e generato ulteriori costi. Il Municipio ha garantito il massimo impegno per ripristinare il servizio quanto prima, sottolineando che questo tipo di atti non fermerà l’avanzamento di progetti volti al benessere collettivo. L’obiettivo è trasformare un episodio negativo in uno slancio verso una maggiore determinazione nel contrasto al degrado urbano.

Un presidio di civiltà da difendere

La Casa dell’Acqua rappresenta molto più di una semplice struttura. È un presidio ecologico, un modello di gestione sostenibile, un punto di riferimento per chi crede in una città più giusta e vivibile. A Roma, dove le periferie spesso soffrono di carenze infrastrutturali, ogni intervento pubblico assume un valore che va oltre l’utilità immediata. La speranza è che il furto non fermi l’entusiasmo di una comunità pronta a valorizzare ciò che ha. L’impianto tornerà attivo, assicurano le istituzioni. Ma l’accaduto riaccende i riflettori sulla necessità di proteggere e difendere con maggiore forza i beni pubblici, troppo spesso bersaglio di atti incivili e vandalismi.