Roma, “Scatti di Speranza”: Tor Vergata celebra la città con una mostra fotografica

Roma, mostra fotografica Tor Vergata

Il 18 settembre 2025 si è tenuta, presso la Sala del Senato dell’Università di Roma Tor Vergata, l’inaugurazione ufficiale della mostra fotografica “Scatti di speranza”, un progetto che mette in dialogo arte, inclusione sociale e spiritualità, in vista del Giubileo 2025. L’iniziativa, promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e realizzata grazie ai fondi dell’Unione Europea – Next Generation EU, è risultata vincitrice dell’Avviso Pubblico “Artes et Iubilaeum – 2025”.

L’esposizione, che resterà aperta gratuitamente al pubblico fino al 30 novembre 2025, è ospitata lungo i corridoi del Rettorato dell’Ateneo, in Via Cracovia 50, e presenta oltre 70 scatti fotografici che immortalano una Roma lontana dalle immagini stereotipate, raccontata attraverso le storie dei suoi abitanti, in particolare quelli dei quartieri periferici.

Durante la cerimonia di apertura, che ha visto una notevole partecipazione, sono intervenuti rappresentanti del mondo accademico, istituzionale e culturale: la Prof.ssa Rosaria Alvaro, Prorettrice all’Innovazione Sociale, il Magnifico Rettore dell’Università di Roma Tor Vergata, il Prof. Manuel Onorati, Presidente del CUS Roma Tor Vergata, Andrea La Fortuna, Vicepresidente del Municipio VI, e Daniele Francardi, Direttore artistico del progetto. Ha preso parte all’evento anche l’Associazione Piano 9, co-ideatrice dell’iniziativa.

Roma mostra Tor Vergata
Roma mostra Tor Vergata – www.7colli.it

Le periferie al centro: arte e cultura con “Scatti di Speranza”

Uno dei momenti più significativi dell’evento è stato il messaggio inviato dall’assessore Massimiliano Smeriglio, letto durante la cerimonia. Nel suo intervento, l’assessore ha ringraziato gli organizzatori – il CUS Roma Tor Vergata e l’Associazione Piano 9 – per aver ideato una mostra capace di restituire dignità e centralità ai territori periferici.

Roma è una città-mosaico”, ha scritto Smeriglio, “e parlare di ‘periferie’ è quasi una distorsione, perché la maggioranza degli insediamenti urbani è costituita proprio da queste aree. È qui che vive la città reale, e qui si costruisce il senso della comunità.” Il Giubileo 2025, ha ricordato l’assessore, deve essere un’occasione non solo spirituale ma anche sociale, un momento per riscoprire l’interezza della Capitale, compresi quei luoghi spesso dimenticati dal turismo e dal racconto ufficiale.

Il progetto, infatti, vuole valorizzare l’idea di una Roma inclusiva, che accoglie e dà spazio alle storie di chi vive lontano dal centro, ma partecipa attivamente alla vita della città. La fotografia diventa così uno strumento potente per esplorare, comprendere e documentare la ricchezza sociale e culturale delle periferie romane.

Università e territorio: il ruolo attivo della comunità accademica

Nel suo intervento, il Prof. Manuel Onorati, Presidente del CUS Roma Tor Vergata, ha definito la mostra “il culmine di un percorso straordinario”, in grado di trasformare l’arte fotografica in un mezzo concreto di inclusione e innovazione sociale. “Non è solo una mostra – ha detto – ma un vero e proprio viaggio emozionale che invita a guardare Roma con occhi nuovi, più attenti e consapevoli.”

Onorati ha sottolineato il ruolo dell’Università come luogo di crescita integrale, in cui si formano non solo professionisti, ma cittadini attivi e responsabili. Il progetto ha coinvolto studenti provenienti da diverse facoltà, stimolandone la creatività e invitandoli a esplorare la città al di là degli schemi consueti.

Attraverso più di 70 opere, abbiamo visto emergere un volto nuovo di Roma, fatto di angoli nascosti, volti autentici e storie vere,” ha affermato. “È questa la Roma del Giubileo che vogliamo raccontare: una città che si riscopre attraverso lo sguardo delle sue comunità.”

L’iniziativa si concluderà con la pubblicazione di un catalogo digitale gratuito, che renderà accessibili le immagini anche a chi non potrà visitare fisicamente la mostra. Un ulteriore modo per diffondere un messaggio di speranza, cultura e coesione sociale, e per lasciare una traccia duratura di questo progetto partecipato.