Roma sfratta lo IALS: dopo 50 anni addio alla storica scuola di ballo

Roma, l'ex ingresso dello IALS

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Si spegne il sipario su uno dei templi della danza romana. Dopo oltre mezzo secolo di attività, lo IALS di via Fracassini chiude definitivamente le porte, travolto da difficoltà economiche insormontabili e da una burocrazia che non ha saputo offrire sostegno. Una decisione che segna la fine di un’istituzione culturale, capace di formare generazioni di ballerini e coreografi, molti dei quali hanno calcato palcoscenici internazionali.

Le origini di un mito

Fondato nel 1962 da Mimmo Del Prete nel quartiere Flaminio, lo IALS non era soltanto una scuola, ma un laboratorio creativo in cui talento e disciplina si intrecciavano. Nelle sue sale hanno mosso i primi passi giovani promesse, che avrebbero poi portato l’arte della danza italiana oltre confine. La struttura era divenuta un riferimento imprescindibile per chi cercava eccellenza e rigore nella formazione artistica, trasformandosi negli anni in un vero e proprio presidio culturale della Capitale.

Un destino segnato dai conti

Nonostante la gloria del passato, lo IALS ha visto progressivamente ridursi il sostegno pubblico. Negli ultimi anni i contributi, prima assegnati, sono stati via via sospesi e infine cancellati. Una scelta che ha inciso in maniera determinante sul bilancio già fragile della cooperativa. A pesare ulteriormente, l’eredità di una situazione debitoria complessa e il contraccolpo devastante della pandemia, che ha svuotato corsi e palestre, privando l’istituto di risorse vitali.

La serratura che chiude un sogno

La mattina del 12 settembre resterà impressa nella memoria di chi ha vissuto lo IALS. Intorno alle 11, un fabbro ha cambiato la serratura dell’ingresso principale in via Fracassini 60. Contestualmente è stato firmato il verbale di sfratto che sancisce la perdita della sede storica. Specchi, sbarre, tappeti e attrezzature dovranno essere rimossi nelle prossime settimane: un lento smantellamento di un luogo che per decenni ha incarnato la passione per la danza.

Tentativi vani

Nei mesi scorsi erano stati avviati contatti per un nuovo contratto di locazione, ma ogni richiesta è caduta nel vuoto. Lettere, solleciti e proposte non hanno ottenuto risposte concrete. La possibilità di riaprire a settembre, seppur con sacrifici e ridimensionamenti, è svanita sotto il peso dell’indifferenza istituzionale e della mancanza di un piano di rilancio. L’ultimo atto, il cambio di serratura, rappresenta un simbolo amaro: la definitiva impossibilità di rimettere piede in quegli spazi carichi di storia.

Una ferita per Roma

La chiusura dello IALS non è soltanto la perdita di una scuola di danza, ma la cancellazione di un presidio culturale che aveva contribuito a plasmare l’identità artistica della città. Nel cuore di Roma si spegne un faro che aveva illuminato la formazione di intere generazioni, un luogo che aveva reso accessibile la danza a centinaia di giovani, aprendo orizzonti di professionalità e di passione. Oggi resta solo il ricordo, accompagnato dal rammarico per un’occasione persa di salvaguardare un patrimonio immateriale di valore inestimabile.

Un addio senza eredi

Con lo sfratto di via Fracassini si chiude un capitolo lungo più di cinquant’anni. Non esistono, al momento, progetti credibili per una rinascita altrove. La comunità artistica romana perde così uno spazio che aveva garantito continuità, professionalità e prestigio. Quel sipario che cala oggi non riguarda soltanto lo IALS, ma un intero mondo che rischia di rimanere senza casa.